L’intervista all’assessore Devetag lascia attoniti: non può essere che tante discussioni, mozioni, interrogazioni che il Forum ha fatto sulla questione della valorizzazione del confine dal punto di vista culturale e turistico, i convegni, la presentazione di volumi, le passeggiate sui confini, il confronto serio ed approfondito sul problema della risalita meccanica al Castello, svolta in consiglio comunale ed appoggiata dalle firme di centinaia di cittadini, i contributi seri e documentati fatti in Commissione cultura, abbiano lasciato tanta acrimonia, tanto odio e rancore nell’assessore che accusa la sinistra, soprattutto il Forum, di essere vissuta sulle tensioni nazionali (senti che parla!) e di invidiare ciò che fa Nova Gorica, mentre siamo stati i primi a chiedere di collaborare con strutture museali che si pongono l’obiettivo di rendere il territorio di Gorizia un’attrazione turistica unica: una piccola città tagliata in due dal confine, che oggi è in grado di ripensare a quel passato, superandolo in una nuova convivenza civile. Invece Devetag evoca ideologie della razza e dell’etnia, attribuendole alla sinistra.I comunicati dati alla stampa, gli interventi pubblici testimoniano del fatto che il nostro gruppo si è mosso in modo serio e scientifico, sulla scia di analoghe esperienze di valorizzazione del museo diffuso e della raccolta di testimonianze che si fanno in tutta Italia. Ma con Devetag parlare è inutile, perchè qualsiasi proposta seria venga fatta dall’opposizione la vive come la mela che la strega porge a Biancaneve.
Il Forum, nella visione distorta e paranoica del Nostro, ha ballato in piazza per la caduta dei confini, ma in realtà li rivuole perchè ne avrebbe ricavato rendite di posizione, è desideroso di tornare al “secolo mortifero” del Novecento, prima del quale a Gorizia si viveva in un eden di pace e cultura, valorizzato da Devetag con le gare dei falconi del suo immaginario medioevo, prima che irrompessero i barbari Tolminiotti.
Una visione – quella dell’assessore- da Impero del Male sempre in agguato: i comunisti, come gli suggerisce Berlusconi, sono ancora vivi e, a Gorizia, non hanno neanche il buon gusto di mettersi le sciarpe in cachemire. Davanti ad affermazioni fatte da un assessore che vedono nell’opposizione un nemico da demonizzare, davanti ad un amministratore pubblico ossessionato da visioni del mondo manichee, che risalgono a tempi ben più antichi di quelli della Guerra Fredda, cosa può sperare la nostra città? E cosa dice il sindaco di un membro della giunta paralizzato dai suoi incubi, che non sa rispondere alle domande, alle proposte e alle sollecitazioni che civilmente l’opposizione e i cittadini gli muovono?
Anna Di Gianantonio
Bene! E adesso non ci resta altro che recitare devotamente un "De profundis" e per l'insieme della città e per il (già) bel colle del castello che per quanto impercorribile, faceva bella mostra di sé dalla piazza della desolazione. Gestioni demenziali a parte(il futuro ci darà ragione), siamo costretti a fare un esame di coscienza: i cittadini di Gorizia se ne sono fregati altamente e oltre ad apporre una semplice firma non sono stati capaci, neanche stimolati, di manifestare concretamente il loro dissenso; vedi le riunioni proposte nella sala del Consiglio Com. O starin a viodi!
Dimenticavo…Andate a vedere quanto ciarpame c'è dentro a quelle vasche da lavandaia che dovrebbero abbellire il palazzo del Governo nella tanto celebrata piazza. Già che ci siete,ficcate il naso nella vasca del Nettuno e ditemi con che cura le "bellezze" cittadine vengono tutelate. Non ci sono i soldi per pagare gli operatori. Eh già! I soldi servono per erigere le cattedrali nel deserto.
Urca, abbiamo perso il bon ton! A Gorizia la pacatezza è la dote più gradita. Bisogna essere maturi, responsabili,propositivi, tranquilli, con nervi a posto, equilibrati, sorridenti, anche quando ti buttano giù gli alberi della collina e devetag dice che non vuoi il sindaco nero come Pahor, anche quando ti accusano di nazionalismo, di oscurantismo, di disfattismo, di opportunismo, anche quando dicono che il comunismo ha ucciso cento milioni di morti senza darti la distinta,comunque bisogna essere calmi, costruttivi, tolleranti. Questo mi è parso l'invito sul Piccolo,che sollecitava a non polemizzare e a rifiutare le posizioni estreme, che sarebbero la mia e quella di devetag. (!) cordialmente rispondo che la polemica l'ha iniziata lui, il Nostro, e che incazzarsi e polemizzare è comunque sano, liberatorio e utile. Lo dovrebbero fare tutti, magari insime e molto di più.