In attesa dei risultati (scontati) del referendum a Mirafiori. Secondo qualcuno è la “fine del Novecento” con le sue lotte e conquiste sindacali, con i diritti dei lavoratori in primo piano e la sistematica concertazione come metodo di risoluzione dei problemi. E’ il trionfo delle “ragioni” dell’azienda che affida agli operai la scelta tra il mantenimento del proprio posto di lavoro e la disoccupazione, tra lo “sviluppo” di un territorio sulla base di scelte compiute altrove e la chusura degli stabilimenti storici dell’automobile italiana. Ed è la reale fine del centro sinistra, con il Pd che lancia messaggi confusi e contradditori, Rifondazione totalmente ignorata dalle stanze dei bottoni e Vendola nuova superstar mediatica incapace di quella zampata anti-moderata che lo escluderebbe all’istante dai salotti che contano. Il referendum di Torino segna il vero anno zero della politica e dell’economia italiane, l’unico auspicio è che qualcuno se ne accorga; nelle trasmissioni radiofoniche di ieri sera illustri opinionisti (di centro sinistra) dicevano che il “comunismo” è fuori dalla storia, rievocato soltanto da qualche fossile vivente. Sarà anche così, ma i personaggi che oggi pontificano dal carro dei vincitori sembrano avere le idee fin troppo chiare sul futuro dell’Italia, e questo non sarà certo più scritto dal mondo operaio.
Il futuro dell'Italia non fu mai scritto dal solo mondo operaio ma lo fu dall'alleanza tra mondo operaio, contadino, della piccola borghesia produttiva e intellettuale che aveva trovato approdo nel PCI. E accanto a questo mondo c'e stato quello della DC, che pure ha scritto – nel bene e nel male – la storia d'Italia. L'aver fuso quel che restava dell'uno e dell'altra è la scommessa persa da un gruppo dirigente che ha inteso, in queti ultimi vent'anni, garantire solo se stesso con un accordo di potere. E i risultati si vedono: sulla Fiat come sul fine vita, sull'inizio vita come sulla scuola/università pubblica, sulla ricerca e sulla bioetica. Insomma una vera catastrofe.
Per quel che riguarda Vendola, invece, mi piacerebbe sapere cosa avrebbe dovuto fare nell'occasione (intendo sulla vertenza Fiat) per non risultare una "nuova superstar mediatica incapace di quella zampata anti-moderata che lo escluderebbe all'istante dai salotti che contano". Forse innalzare la stella a 5 punte? che significa "zampata antimoderata" se non difendere in piazza, pubblicamente, a Torino, davanti i cancelli della Fiat, le ragioni del no? Esattamente quello che ha fatto, che altro di antimoderato avrebbe dovuto fare o dire, minacciare l'occupazione della Fiat?
Per il resto mi trova del tutto d'accordo: un referendum che prevede da un lato l'accettazione pura e semplice delle ragioni della Fiat (peraltro senza che mai nessuno abbia visto e verificato nel dettaglio il tanto sbandierato piano industriale da 1 miliardo di euro) o in alternativa la prospettiva della perdita del posto di lavoro che razza di referendum è? La risposta, unica e obbligata, può essere una sola. Ma allora si abbia il buon gusto almento di non chiamarlo "referendum". Ma nonostante il "referendum-truffa" resto convinto che molti uomini e donne sapranno "RESISTERE".
Dario Ledri
Se avete idee diverse voi due del forum perchè non comprendere che anche nel pd le posizioni non sono univoche? Forse allora il problema sta "a monte"?…/o "a valle"?… Mi no me pronuncio, mi fazzo din don.
Italy vs Poland SI COMMENTA DA SOLO
Mirafiori workers built 178,000 cars in 2009, compared with the 600,000 assembled by 6,100 workers at Fiat’s factory in Tychy, Poland. That means, without taking into account the differences in models and the working hours, productivity at Mirafiori averaged 30 cars per employee a year, compared with almost 100 at Tychy.
Non mi pare che ci siano "idee diverse" tra il post e il primo commento; l'unica differenza mi sembra sia sul ruolo di Vendola, che anch'io mi auguro sia un uomo nuovo della politica italiana. Non è lui che mi lascia perplesso, è l'entusiasmo mediatico (Tv, fiumi di libri suoi e su di lui, giornali di vari orizzonti, internet, ecc.) che mi lascia perplesso: conoscendo questi "polli" non vorrei che lui si lasci abbagliare dalle sirene… Su tutto il resto mi sembra evidente il pieno accordo tra post e commento.
ab
Guarda, caro ab, che il tuo tono usato per vendola nel post era piuttosto duro (non da persona "perplessa"), tale da far capire subito a chi lo legge che sei politicamente molto vicino all'umile ferrero. Si evince invece chiaramente che il commento ledriano è toto corde a favore del governor of puglia.
din don
OK Italy VS Poland!
for workers but also for politicians
w la globalizzazione, dateci i politici polacchi:
costano sicuro tanto di meno dei nostri e magari sono anche più produttivi
A proposito dell'anonimo "din don"(ah, la bellezza della modernità!) faccio solo presente che ho compreso benissimo che "le posizioni nel pd non sono univoche", tant'è che l'ho scritto. Circa la questione se "il problema stia a monte o a valle" basta guardare a quanto dicono Fioroni e Gentiloni o Bersani e Veltroni, Chiamparino/Fassino o, in alternativa, Cofferati. Non sono sfumature ma prospettive politiche antitetiche. Che il Pd, poi, navighi a vista, non è solo un mio convincimento, ma – mi pare – un fatto assodato.
Per quel che concerne invece l'altro anonimo che scrive in inglese voglio fargli notare che se la produttività operaia in Polonia è tale, è perchè in Polonia si produce la Panda, di fatto la sola macchina del marchio Fiat che si vende bene (e in parte la 500), mentre la bassa produttività per addetto di Miriafiori è legata al fatto che a torino si fanno mesi di cassa integrazione (pagata dall'Inps) invece di produrre macchine che poi non si vendono! Se la Fiat perde di continuo quote di mercato in Italia come in Europa è forse colpa dell'operaio torinese o napoletano oppure qualche responsabilità c'è l'ha anche il management guidato dall'apolide italo-svizzero-canadese?
Ma far comprendere questo a chi, anonimo, scrive in inglese forse è addirittura troppo
Dario Ledri