Radicali e Verdi – con l’appoggio di Pd, Idv, Forum e la molto assidua disponibilità di un consigliere comunale rappresentante della Lega – hanno compiuto una vera “missione impossibile”. Dopo che il Tribunale aveva clamorosamente dato loro ragione ammettendo una parte dei quesiti referendari precedentemente “bocciati” dai cosiddetti “garanti”, in un mese hanno raccolto tutte le firme necessarie per portare all’attenzione della città quegli interrogativi e altri due. Uno di questi, quello riguardante l’istituzione del registro per il testamento biologico, ha importanti valenze etiche e politiche, mentre gli altri sono proposte di sostanziale modifica allo Statuto comunale. Una fatica improba, coronata da straordinario successo, che rischia di essere vanificata dalle lungaggini e procedure burocratiche che hanno impedito finora al Consiglio Comunale di deliberare la data della “celebrazione”. L’ultimo treno per consentire i referendum nel 2011 passa il 31 gennaio, un numero sufficiente di consiglieri ha chiesto la convocazione urgente del Consiglio, la caduta del numero legale ieri sera favorisce una “seconda convocazione” che non richiederebbe neppure il quorum ordinario. Ci si augura che il presidente Roldo non ostacoli ma favorisca il procedimento per evitare uno slittamento troppo simile a una presa per i fondelli degli organizzatori e soprattutto dei quasi duemila cittadini che hanno sottoscritto la richiesta. Il sindaco si è impegnato pubblicamente a consentire in ogni caso il referendum anche se il Consiglio Comunale deliberasse in una seduta successiva al 31 gennaio. Ma, visto che si è ancora in tempo, perché non rimanere nell’ambito delle scadenze regolamentari? Staremo a vedere, intanto “grazie e congratulazioni” a chi si è dato tanto da fare nell’ambito di una notevole prova di democrazia e partecipazione. E pensare che a causa di due “garanti” su tre non potrà essere nella partita anche il referendum contro gli ascensori al castello e i cittadini saranno costretti ad assistere senza poter neppure dire “bah” allo scempio del loro “Colle”.
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