Il prolungarsi del vergognoso tramonto di Berlusconi dimostra che la situazione politica italiana è veramente tragica. In qualsiasi Paese democratico un premier sotto accusa (con riscontri oggettivi e particolari in gran parte ammessi dagli stessi protagonisti preoccupati solo di dribblare gli eventuali “reati”) per favoreggiamento della prostituzione e per sfruttamento di minorenni sarebbe stato da lungo tempo messo da parte. Tanto più in una situazione difficile a livello economico e produttivo, con gran parte della popolazione che stringe la cinghia mentre i capi si sollazzano nelle cenette intime. Invece Berlusconi contuna imperterrito ad essere Presidente del Consiglio mentre l’Italia è coperta di ridicolo dalla stampa di tutto il mondo. Evidentemente non è ancora chiaro chi potrà succedere al ras di Arcore e la lotta per la successione è più aspra di quello che potrebbe sembrare: nessuno sembra volere una crisi che porti alle elezioni perché il centro sinistra non riesce a raccapezzarsi e il centro destra intuisce che la vicenda del premier qualche dubbio agli elettori lo può aver suscitato.
Il finora favorito tandem Bossi Tremonti se la deve vedere evidentemente con molti altri pretendenti e la Chiesa continua a fare l’occhiolino ai centristi, anche se l’editoriale odierno dell’Avvenire (il quotidiano dei vescovi italiani) sfuma le questioni ribadendo in generale la contrarietà della Chiesa allo “sfruttamento della prostituzione” e rinviando in particolare il “giudizio” a quando saranno dimostrati i fatti; prudenza comprensibile da parte del direttore che evidentemente non vuole fare la fine del povero Boffo, infilzato proditoriamente da Feltri, scaricato dalle gerarchie preoccupate di perdere qualche privilegio e riabilitato ormai troppo tardi…
E così, a causa dell’insipienza generale, dovremo cuccarci ancora per lungo tempo questa orribile storia, in attesa di momenti migliori: ma con la rapidissima evoluzione delle società occidentali ogni secondo è perduto e il divario che si sta creando tra la sempre più povera Italia e il resto d’Europa e del nord del mondo rischia di diventare incolmabile.
Un mio caro amico chiama la sinistra "la defonta", la defunta, la scomparsa, quella che non c'è più, e credo che – purtroppo – abbia sostanzialmente ragione. Quel che colpisce, invece, a mio dire, è la protervia di questo centrodestra: fango, una manovra per sovvertire l'esito del voto, una indebita intrusione della vita privata e via cianciando. Ma non solo dai Frattini e Cicchitto o Capezzone di turno, ma dai semplici elettori del centrodestra, goriziani compresi. Allora ricordiamolo: tutti costoro sono i degni rappresentanti e/o elettori del Partito dell'Amore (ora si scopre a pagamento) che tutti conosciamo e che ogni giorno incontriamo in città. E' bene non dimentircarlo, altrimenti si demonizza solo il vecchio e decrepito Berlusconi e non i suoi tanti sodali.
marcinkus