Uno dei (purtroppo tanti) motivi di disaffezione alla politica è costituito dalle “parole in libertà”, ciascuno dice e scrive pubblicamente ciò che gli pare senza alcuna necessità di documentarsi, senza rispondere agli interrogativi (considerati “bastoni fra le ruote”), senza alcuna coerenza tra l'”oggi” e il “domani”.
Dario Ledri ha già ben esposto nel post di ieri i “dati” che confutano le iperboliche affermazioni del sindaco “del fare” e del “se pòl” (ma “no se deve!”). Oggi è la volta del redivivo assessore Devetag che nelle sue dichiarazioni ricorda vagamente l’ottimismo del portavoce di un presidente mediorientale che – dieci minuti prima dell’interruzione delle trasmissioni – proclamava “vittoria” mentre alle sue spalle già sfilavano le truppe “nemiche”. Sui quotidiani odierni annuncia che in giugno “in piazza sant’Antonio a Gorizia ci sarà la fiera del libro locale e regionale”; all’ovvia domanda “ma non c’è già E’ Storia neanche un mese prima?” si risponde affermando che “non ci sarà concorrenza, anzi le manifestazioni si sosterranno a vicenda” perché “la rassegna coordinata dal Comune avrà una configurazione originale, diversa da Pordenonelegge e appunto E’ Storia”. Un anno fa ci avevano promesso una “fiera del libro simile a quella di Torino” da tenere probabilmente nei locali dell’Expomego; quest’anno, dato che anche il quartiere fieristico risulta inagibile, vengono promesse ben “due fiere del libro” (Torino trema…).
Dove sta il punto? In due paroline ben nascoste tra le dichiarazioni odierne: “avremmo intenzione di organizzare…”. Ecco, in quell'”avremmo intenzione” sta l’inganno: tre mesi prima di una grande manifestazione “accompagnata da numerose presentazioni di libri ed eventi collaterali” non si può “avere l’intenzione di…”, si deve già aver predisposto una bozza di programma, un’idea ormai quasi del tutto definita. C’è questa idea o è ancora a livello di “intenzione”? Se c’è, dove saranno tirati fuori i soldi per organizzare un evento che – ai livelli delle manifestazioni citate da Devetag – richiede come minimo una spesa straordinaria di mezzo milione di euro del quale non c’è alcuna traccia nel bilancio di previsione del Comune? E se non c’è e ammesso che qualcosa accada, che cosa potrebbe distinguere tale ideona da una semplice (piacevole, lodevole e di poca spesa) mostra mercato di libri in piazza sant’Antonio e zone limitrofe – simile a quelle che si realizzano spesso in tutte le città e almeno una volta ogni anno in quasi tutti i paesi del Friuli Venezia Giulia?
Insomma, senza tanti annunci roboanti, “se pòl” sostenere in tutti i modi possibili E’ Storia – evento ormai consolidato e da rafforzare – e, se gli interessati lo ritengono opportuno, “se pòl” organizzare una mostra mercato di libri in piazza sant’Antonio; no se pòl e no se devi invece – come scriveva ogni lunedì l’indimenticata Cittadella – continuare a “dir ste robe per insempiar la gente”!
E, come si dice, sempre a Trieste, TONI BALONI!
Ma non è colpa loro, è che proprio sono fatti così. Del tutto indatti a governare, Anzi, una sciagura per la città e per i goriziani
Donald Lam
Veramente bisogna dire: abbiamo sbagliato. Ieri sera Toni B. dopo avere inveito contro la sinistra disfattista, grazie ad una finta domanda fatta da Donati che gli domandava come è andato il Bit ha Milano, ha annunciato che i numeri del turismo, dopo essere calati di meno 6, adesso, negli ultimi mesi, hanno subito un'impennata del 22%!Entusiasmo da parte di Donati, memorizziamo il successo per vedere quanto questi dati rimarranno stabili o l'assessore stesso li smentirà tra un mese dicendo che la sssinistra serpentesca li ha inventati di sana pianta. Dunque: più 22 per cento!