Adesso tutti ne parlano: da facebook ai blog goriziani, dalle associazioni ambientaliste a quelle ecclesiali, dai quotidiani ai discorsi “on the road”. Ed è evidente che la gran parte di coloro che intervengono sono contrari alla realizzazione degli ascensori. Con un duplice risultato nelle risposte dell’attuale amministrazione, evidentemente “colpita” dal disagio dei cittadini, rappresentato peraltro dagli esponenti del Forum, dell’attuale Idv e di altre formazioni fin dall’insediamento della Giunta Romoli (e non, come si continua a dire, “fuori tempo massimo”).
Dall’ascensore “che attrarrà folle di turisti” come “volano per rilanciare il turismo a Gorizia” (il virgolettato è dell’assessore Devetag) si passa a un ben più umile “l’ha deciso Brancati e noi non potevamo tornare indietro”. Dimenticando che il progetto risale alla Giunta Valenti e che il centro destra ha governato la città per 14 degli ultimi 19 anni.
Dal “se non si fa l’ascensore bisogna restituire i soldi impiegati in piazza Vittoria” (scritto da Sindaco e Giunta nella risposta ufficiale ai cittadini che avevano sottoscritto la petizione per fermare l’aggiudicazione dell’appalto) a un più semplice “ci tocca pagare la penale” (che peraltro bisognerebbe pagare proprio perché non si è dato ascolto ai cittadini e si è andati avanti ugualmente con l’appalto).
Noticina sui costi: dalla lettura dei quotidiani sembra quasi che il costo degli ascensori sia di 750mila euro. Questo è il costo delle “gabine”, non ancora finanziato da nessuno; il costo complessivo degli ascensori – dalla progettazione alla realizzazione – come più volte dimostrato è di qualche milione di euro. Senza contare gli oneri di gestione, che si preannunciano alquanto pesanti perfino nel “foglietto della spesa” del 2003 sventolato da Romoli in Consiglio Comunale come “attendibile previsione delle spese gestionali”.
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