Ancora dall’agenzia Misna la possibilità di vivere “in diretta” i primo giorno in Egitto senza Mubarak.
“Ho 32 anni, per quasi tutta la mia vita ho avuto Hosni Mubarak come presidente, domani mi sveglierò senza il suo volto davanti gli occhi; mi sento libero, finalmente capisco il significato della parola libertà”: raggiunto dalla MISNA al Cairo, Fedi, uno dei promotori delle manifestazioni di piazza Tahrir, sorride, esulta, sfoga la gioia dopo 18 giorni di ininterrotta protesta. “Il Cairo e tutte le altre città stanno festeggiando, ci sono fuochi d’artificio, il suono dei clacson è continuo” dice ancora Fedi mentre attraverso la cornetta arriva quello che sembra il coro del momento: “Alza la testa, sei egiziano” canta la gente . “Siamo orgogliosi del risultato raggiunto, felici della posizione assunta dall’esercito, meglio non sarebbe potuta andare” conclude. “E’ stato un movimento spontaneo – sottolinea a sua volta alla MISNA Salah Ibrahim, presidente dell’associazione italo-egiziana ‘El Mastaba’ – solo in un secondo momento sono entrati i partiti di opposizione. Il paese ora è nelle mani dell’esercito che sarà determinante per il prossimo futuro ma che sembra muoversi bene”. Secondo Salah, Mubarak ha tentato fino alla fine di preservare il potere o quantomeno di limitare i poteri di chi avrebbe potuto succedergli (il vice-presidente Omar Suleiman), “l’esercito – conclude – è senza dubbio l’unica parte del paese in grado di condurre la transizione in questa fase storica”. Intanto cominciano ad arrivare le reazioni dal resto del mondo. In attesa dell’intervento del presidente americano Barack Obama, l’Unione Europea ha invitato ad accelerare il dialogo tra le varie parti politiche per un governo di larghe intese mentre la Svizzera, con un certo tempismo, ha detto di voler congelare i possibili conti bancari e beni collegabili a Mubarak. Ma è soprattutto sul resto del mondo arabo che i riflettori sono puntati. Dopo la Tunisia, dimostrazioni popolari mai viste nella storia recente hanno portato alla caduta di un altro longevo capo di Stato. Il segretario generale della Lega Araba, Amr Moussa, ha parlato di un momento storico e della “grande occasione” di costruire un consenso nazionale. Il clima di euforia ha varcato il confine con la Striscia di Gaza dove la gente è scesa in strada per festeggiare nella speranza che il confine venga aperto. Israele per ora resta a guardare.[GB]
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