Sulla collina del castello, alla fine della salitella di via Franconia, c’è una casetta a due piani tipicamente rurale, costruita in pietra locale, lo stesso tipo di pietra del castello, con piccole aperture nelle murature non esposte al sole, strutture interne in legno e a protezione della proprietà un muro di cinta pure in pietra. Edilizia rurale tipica degli antichi borghi agricoli, presente anche sul colle del castello. Non sta a noi giudicare se è una bellezza di casa o se invece non vale niente: abbiamo uno strumento che si chiama PRG che è fatto proprio per questo.
Il Piano Regolatore Generale di Gorizia è per il territorio della città una specie di Costituzione e questa costituzione ha inserito quella casetta nel Patrimonio della città. Il Patrimonio, che il PRG stesso cita sempre con la P maiuscola, contiene elementi che la comunità reputa fondamentale preservare e conservare, proprio perché riconosciuti come parte di quel bene comune la cui eliminazione significherebbe un impoverimento per Gorizia stessa. Così è patrimonio della città anche la casetta, secondo il PRG. Mentre invece, da come la raccontano i giornali, per i funzionari del Comune la casetta è un rudere pericolante da abbattere. Perché? Per quale motivo serve abbatterla? Per permettere ai camion che lavorano nel cantiere degli ascensori al Castello, di raggiungere agevolmente il luogo di lavoro (di lavoro, si fa per dire, più azzeccato sarebbe dire luogo di distruzione).
Sempre il PRG specifica, quali sono le opere ammesse per i singoli gruppi di edifici tutelati e nel caso specifico di quella casetta NON E’ AMMESSA LA POSSIBILITA’ DI DEMOLIZIONE.
Quello che il Comune definisce un rudere fa parte del Patrimonio della città, cioè di quell’insieme di elementi architettonici, storici, naturali, ambientali, paesaggistici, sociali, che sono bene comune di tutti. Raccontano cos’è stata e cos’è oggi Gorizia. Sono i segni che la comunità stessa ha scelto per tramandare alle future generazioni la sua storia, la sua cultura e il suo paesaggio.
La casetta dunque non ha un valore specifico limitato al suo proprietario o agli uffici comunali ma ha valore per l’intera comunità di Gorizia.
Il PRG che è un po’ la Costituzione della città, secondo molti è pieno di lacci e lacciuoli, di regole e impicci, magari da usare disinvoltamente, a seconda dei momenti e dei soggetti interessati. Allo stesso modo alcuni ritengono superata la Costituzione Italiana, a difesa e a sostegno della quale, sabato 12 marzo a Roma, varie associazioni hanno promosso una manifestazione. Il sabato successivo, 19 marzo a Gorizia, altre associazioni organizzano una festa per difendere la storia, la cultura e il paesaggio di Gorizia, contro gli ascensori e le demolizioni del Patrimonio della città.
la compagnia dei transalpini
"una casetta a due piani tipicamente rurale ….il Piano Regolatore Generale di Gorizia … ha inserito quella casetta nel Patrimonio della città"
ma chi xè al PRG? al conta meno del do de piche par certa zente, e pò lo gà fat altri, miga lori!