Il martoriato Giappone offre l’esempio di un modo di affrontare la catastrofe carico di dignità e di solidarietà.
Non è solo la Nazione del Sol Levante coinvolta nella spirale di paura innescata dal terremoto e dallo tsunami; il mondo intero trema al pensiero di un disastro nucleare ventilato nell’ancor poco chiara dinamica delle frequenti esplosioni di Fukushima. Qualche scriteriato politico italiano ha accusato di “strumentalizzazione” chi propone una revisione delle scelte riguardanti l’utilizzo del nucleare civile: chi dice così è tra la nutrita schiera degli “ottimisti” che fino a qualche giorno fa “strumentalizzava” il numero relativamente esiguo di incidenti per affermare l'”assoluta sicurezza” degli impianti. In realtà non occorrono scienziati meno compiacenti di quelli citati dai sunnominati politici per evidenziare la globalizzazione della preoccupazione seguita al verificarsi di problemi in una sola centrale delle decine esistenti in Giappone e delle centinaia presenti nel mondo. Altro che strumentalizzazione, non cambiare rotta sarebbe come continuare a ingerire tranquillamente i funghi velenosi dopo averne dimostrato la pericolosità micidiale!
in giro blog de ogni tipo sul nucleare si o no … ma va ben, dovemo parlar e parlar e no stufarse …
par rompar quela tela che i ne gà mess davanti ai oci, fata de tv bugiarda, de parole ripetude come "verbi", de quel che i ne vol far credar che sia inevitabile … energia pulita al nucleare? scorie quasi inesistenti? sicurezza de ultima generazion? … proprio de ultima par tuti quei che xè morti a causa de "eventi imprevedibili" (teremot, tsunami, e come se podeva pensar che manche l'energia par sfredar sta caliera grandonona?)…. ma basta de contarne fiabe! disemo de no al nucleare!