Finora non è stata una campagna elettorale da far saltare gli elettori sulle sedie! Anzi, forse l’unico sussulto interessante proviene dall’intelligente dibattito “a tre candidati” promosso allo Zenzero di Gorizia dall’Arcigay sull’importante tema dell’omofobia: i pretendenti presidenti se la sono cavata cercando di navigare a vista tra la loro personale opinione – più o meno intensamente schierata dalla parte del riconoscimento dei diritti – e quella dei partiti che essi rappresentano – più asuo agio Gherghetta, un po’ meno la Vecchi, in netta difficoltà Cosma.
Per il resto non si sono visti fuochi d’artificio: l’area di centro sinistra – una volta tanto unita – è attestata su proclami di continuità con il quinquennio appena trascorso nel tentativo di mettere (giustamente) tra parentesi perplessità e mal di pancia (peraltro puntualmente riemersi oggi nelle pesanti dichiarazioni del consigliere Brussa al Piccolo). La difficoltà ad “attaccare” da parte degli avversari dimostra comunque il sostanziale discreto andamento della Giunta uscente, che ha ottenuto buoni risultati in diversi campi, da quelli più concreti riguardanti le infrastrutture, il welfare e l’interesse per il mondo dei giovani a quelli più simbolici legati alla cooperazione decentrata e alle mille attività dell’assessorato per la pace. Nel centro destra si spera in una maggior conoscenza del carisma dell’ormai quasi ex sindaco di Villesse, detta scherzosamente lady Ikea, il cui volto campeggia sui maxi-manifesti sparsi ovunque: evidenti l’imbarazzo dell’accompagnamento con il nome “pesante” di Berlusconi e l’incertezza di fronte alla domanda sul perché non compaia mai il di solito onnipresente volto sorridente del premier. E’ legittimo accampare qualche dubbio sul fatto che la Vecchi – come la stessa si è affrettata a dichiarare – sarebbe davvero “onorata” di essere fotografata con il presidente del Consiglio; del resto il voto amministrativo assumerà quest’anno un particolare valore politico e anche chi ritenesse il candidato del centro destra un soggetto intelligente e competente non potrebbe domenticare che le scelte provinciali influiranno in modo importante su quelle nazionali… Resta il terzo incomodo, l’outsider Stefano Cosma con un’inedita squadra composta da Udc e Fli: prove tecniche di trasmissione, ovvero di costruzione di un nuovo Centro con nostalgie da “pentapartito”. Per il momento l’esperimento non sembra offrire grandi chances all’elettore che probabilmente dovrà nel secondo turno scegliere tra i sostenitori dell’ex amico ora nemico Berlusconi e quelli della fino a ieri vituperata “sinistra”. La lista di Cosma suscita qualche perplessità anche locale, dal momento che molti nomi illustri siedono negli scranni dell’attuale maggioranza in Consiglio Comunale a Gorizia, il che va a confermare un ultimo anno di probabile “passione” per il navigato ma sempre più solitario sindaco Romoli.
Insomma, c’è soltanto da attendere poco più di un mese (quasi certo il ballottaggio) per sapere se la Provincia continuerà sulla strada intrapresa o se gli elettori decideranno di percorrere una nuova via.
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