Non ci sono dubbi: la macchina elettorale di Gorizia (sui 20mila elettori) è ben più complessa di quella di Milano (un paio di milioni di elettori)! Questo emerge dalle considerazioni svolte ieri sera durante il Consiglio Comunale.
Ha tenuto banco la questione della data dei referendum consultivi comunali. Due mesi fa lo stesso Consiglio aveva votato una delibera nella quale si fissava una data flessibile, sostanzialmente per consentire l’accorpamento con i referendum nazionali che si terranno il 12 e 13 giugno, dando per scontato che la celebrazione di un’unica tornata invece che due avrebbe consentito dei logici vantaggi sul piano finanziario e organizzativo. Poi sindaco e maggioranza ci hanno ripensato ed hanno prima cercato di imporre la data unica del 19 giugno, poi – una volta accettata obtorto collo la settimana precedente – hanno cercato di ridurre a una giornata il voto “locale” senza tener conto della confusione inevitabile che si verrebbe a creare. Motivo: costerebbe molto meno (60mila euro!) tenere il referendum locale indipendente da quello nazionale e porterebbe molti meno problemi di organizzazione.
Nello stesso tempo il Consiglio Comunale di Milano ha approvato a larga maggioranza una deroga una tantum al proprio regolamento, invitando il sindaco a deliberare in via straordinaria l’accorpamento e la celebrazione “contestuale” – cioè con le stesse caratteristiche – tra i referendum nazionali e i cinque comunali (peraltro con quesiti di grande interesse); la sindaco Moratti ha immediatamente fatto propria l’istanza del Consiglio e ha deliberato. I motivi: “evidente risparmio in termini di costi e di impegno organizzativo”.
“Sono sempre stata favorevole – ha commentato tra l’altro la Moratti – sia ai referendum sia all’accorpamento con quelli nazionali, che permetterà di risparmiare soldi pubblici e favorirà la partecipazione”. Fonte Milano Today, 29.03.2011
Insomma a MILANO si ritiene giusto accorpare PER RISPARMIARE SOLDI PUBBLICI E PER FACILITARE GLI IMPEGNI ORGANIZZATIVI. A GORIZIA si ritiene ingiusto accorpare PER RISPARMIARE SOLDI PUBBLICI E FACILITARE GLI IMPEGNI ORGANIZZATIVI.
Insomma, conti e organizzazione alla mano, chi ha ragione? O non sarà che la chiave goriziana del tutto stia nell’ultima frase della sindaco di Milano “E PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE”?
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