Secondo lo scrittore Ferdinando Camon il Papa avrebbe richiamato con forza i politici italiani tra le righe dei suoi discorsi pronunciati ad Aquileia e a Venezia. Avrebbe sottolineato la necessità di una classe di rappresentanti del popolo più giovani e più “morali”, intendendo con tale aggettivo maggiormente orientati ai valori cristiani. Se le cose stessero realmente così come non essere in accordo con i pronunciamenti pontifici: alzi la mano chi non vorrebbe un rinnovamento generale dei “volti” che da trenta e più anni affollano le stanze del potere; e chi non vorrebbe essere governato o amministrato da persone serie e davvero preoccupate del bene comune. Il problema è che – una volta detto “cosa” e suscitato l’inevitabile consenso di un intero arco parlamentare pronto a ginuflettersi perché “Parigi val ben una Messa” – sarebbe anche il caso di dire “come”. Un “come” non facile neppure per Ratzinger e la cattolicità da lui presieduta visto che lo stesso papa è ben oltre gli 80, ai vertici vaticani da almeno trent’anni e che la cerchia dei vescovi che lo circondavano ad Aquileia e a Venezia non induceva certo a pensare al da lui giustamente auspicato “ringiovanimento” e “rinnovamento” delle strutture di governo!
Ringiovanire la politica: come?
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