Straordinario il lavoro delle decine di persone che hanno reso possibile la realizzazione di E’ Storia anche quest’anno. Buon movimento di goriziani e non, molte scolaresche affollano questa mattina le “tende”. All’Apih Flavio Lotti e Albino Bizzotto raccontano cos’è la pace, in altre tende si spiega come si fa la guerra. In piazza Battisti, sotto il monumento a Enrico Toti stazionano i carri armati e i blindati della Pozzuolo, nella “notte bianca” migliaia di persone – soprattutto giovani – occupano il Centro in un’inedita festa popolare. Insomma, come negli anni precedenti la manifestazione procede tra alti – tanta partecipazione, interventi e relatori qualificati, ampia cassa di risonanza per la città a livello nazionale, ricca offerta bibliografica, ottima organizzazione – e bassi – eccessiva centralizzazione delle scelte direzionali, mancanza (almeno apparente) di una linea propositiva al di là di un’improbabile “par condicio” tra ragioni differenziate, centratura inevitabilmente commerciale quest’anno con alcune assenze tra gli stand che si fanno notare.
Nello specifico l’idea emergente sembra essere quella di una storia in cui la guerra è una triste ma inevitabile necessità e l’ostentazione dei mezzi militari in piazza orientano a far capire che “si vis pacem para bellum”. Cioè il contrario di ciò che è stato sostenuto dai movimenti per la pace dal dopoguerra fino a oggi. Mala tempora currunt…
…. di sicuro, mia nipotina, otto anni, alla vista dei carri armati in Piazza Battisti è scoppiata in un pianto irrefrenabile. Ha associato le scene violente viste in televisione legate ai carri armati ed alla cultura bellica che essi rappresentano, orgogliosamente ostentata, peraltro, in Piazza Battisti, con il timore che anche la sua cittadina potesse essere teatro di violenze armate.