In ogni caso occorre sconfiggere la tentazione astensionista. Essa riguarda i referendum nazionali, finora altamente penalizzati a livello mediatico e partitico ma dati “in avanzata” da tutti i sondaggi, grazie soprattutto al lavoro di base portato avanti quotidianamente dai “comitati”. Ma riguarda anche i referendum comunali di Gorizia (i quesiti sono riportati a lato, nello spazio fisso del blog dedicato agli “avvisi”): essi non sono soltanto “azzerati” da un silenzio generale ma risultano anche penalizzati dalle scelte assurde imposte dalla maggioranza al Consiglio Comunale. Mentre i “nazionali” possono essere votati domenica 12 e lunedì 13 giugno quelli “comunali” saranno appannaggio degli elettori soltanto la domenica e solo fino alle 20, non alle 22: si può solo immaginare la confusione che ne deriverà. Per questo sarà indispensabile ricordare a tutti i cittadini abitanti nel Comune di Gorizia che se vorranno apporre 4 “sì” nazionali e 3 “sì” comunali dovranno recarsi alle urne solo la domenica, e prima delle ore 20. Ovviamente ciò vale anche per chi volesse votare “no” e ritenesse comunque importante il raggiungimento di un quorum a livello nazionale e cittadino a tutela della partecipazione e della democrazia diretta.
in situazioni di emergenza democratica come quella in cui siamo lo strumento del referendum, nazionale e locale, è importante, però è vero che soprattutto per quelli comunali, si fa ancora troppo poco. Invece è importante che la gente voti, anche per non farci accusare di sperperare il denaro pubblico inutilmente. Noi il 28 siamo nuovamente on the road con i volantini nazionali e locali. Faremo il possibile.