Che l’amministrazione comunale stia facendo di tutto per affossare i tre referendum consultivi comunali è evidente: la decisione irrevocabile di celebrarli in una sola giornata e con orari non coincidenti con quelli nazionali rende l’organizzazione farraginosa; si aggiunga che non è prevista quasi alcuna informazione ai cittadini che dovranno di loro iniziativa chidere dove recarsi per esprimere la propria preferenza. La finalità di questo evidente boicottaggio, tanto più intenso quanto più sembra avvicinarsi la meta straordinaria del raggiungimento del quorum nei referendum “nazionali”, non può che essere quella di far ricadere sugli organizzatori l’accusa di aver organizzato una farsa. Ma a questo gioco non si può sottostare: se – come si auspica – riuscirà l’impresa impossibile e i goriziani andranno tutti a votare la domenica tra le 8 e le 20 sarà una bella festa per la democrazia. Se ciò non accadrà la responsabilità sarà “senza se e senza ma” del sindaco e della maggioranza consigliare che hanno reso improibo il cammino dilapidando le risorse necessarie a consentire a tutti l’ìesercizio del proprio diritto.
Il referendum comunale, deciso in aula dopo aver verificato l'altissimo numero di firme raccolto tra i goriziani, dovrebbe essere sponsorizzato e valorizzato dalla stessa maggioranza, che certo può dissentire dai quesiti, ma DEVE consentire che i cittadini possano esprimersi come recita lo statuto del comune. Invece così, tacendo deliberatamente, si impedisce l'espressione democratica. Ma di cosa ci dobbiamo meravigliare, dato che sono evaporate anche le assemblee del consiglio comunale e la grande maggioranza delel commissini? A Gorizia c'è la romolittatura, con il consenso dei suoi sodali di centro destra. A proposito, del sordi non aveva promesso un'assemblea per spiegare i pregi dell'ascensore? Mi pare dovesse essere in marzo! Come sempre, prontissimi!