Il senso di appartenenza di un gruppo ai valori che lo qualificano risulta accendersi sensibilmente di intensità quando ogni membro costituente ha la percezione della dimensione del gruppo stesso e quando il singolo individuo acquisisce la consapevolezza che il suo pensiero è condiviso “la fuori” da altri… o – meglio ancora – da molti.
Forse in Italia per la stragrande maggioranza delle persone sta succedendo proprio questo: si sta acquisendo la consapevolezza dell’esistenza e della resistenza di un orizzonte dei valori condiviso anche su aspetti multi task e tale processo – anche se molti partiti se ne vogliono assumere il merito – solo minimamente è stato condizionato dalle indicazioni di voto suggerite dai diversi schieramenti politici.
Capiamoci: c’è chi ha proposto l’astensionismo, chi il SI, chi il NO e chi un MIX di soluzioni di voto. La risposta è stata invece un plebiscito più che evidente su una serie di argomenti molto diversi tra loro: la privatizzazione di un bene pubblico, la giustizia “ad personam”, l’energia nucleare. Equivale a dire che anche se siamo Siciliani, Romagnoli, Toscani, Sardi, Friulani, Romani, Valdostani tutto sommato siamo cresciuti condividendo e sviluppando delle comuni e solide regole del “buon senso” non ancora del tutto snaturate dalla TV, dalla propaganda, dall’individualismo.
E guardo a tale condivisione di valori non senza sorpresa, tanto più che lavoro anche per un’azienda multinazionale che incontra ogni anno continue sfide alla condivisione di un comune approccio operativo tra tutti coloro che in essa vi operano.
Insomma non siamo Italiani solo sulla carta di identità. Vi è una sfera di valori cui sappiamo attingere in totale autonomia che appartiene alla nostra formazione primaria e alla nostra cultura di cittadini. E tale consapevolezza riesce a intervenire sul nostro comportamento anche contro corrente e in barba a tutte le interferenze di natura organizzativa, geografica, storica e comunicativa che il nostro Paese come pochi altri sa rappresentare.
E tale presa di coscienza, per me oggi una graditissima sorpresa, sia di monito per coloro che dalle ceneri del “berlusconismo” si appresteranno a prendere in mano la guida della nostra Nazione.
Giovanni Civran
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