Ormai è ufficiale: l’impresa che fino a quindici giorni fa sembrava impossibile è riuscita, i referendum sono validi e provocano l’abrogazione di alcune fra le norme più caratterizzanti l’epoca berlusconiana. Più ancora che delle amministrative gli elettori si sono serviti dei referendum per dire no alle privatizzazioni selvagge, al venefico sogno nucleare e alla “giustizia” fai da te del premier. Che ora deve trarre le ovvie conseguenze, così come le dovrebbe trarre anche il sindaco Romoli che ha sottratto a Gorizia una festa di civiltà e democrazia, rendendo impossibile il quorum nei referendum comunali (a Milano i cinque quesiti locali, in tutto accorpati ai nazionali, sono andati a gonfie vele!)
la zente se gà stufà de dir "la fassi lu che al gà studià, sior paron" … xè ora che disemo la nostra, sempre e davanti a tuti ….