L’Istituto scolastico di Gorizia Cossar-Da Vinci, frequentato da oltre 450 studenti, deve rimanere tale per le giuste motivazioni morali e sociali offerte nella bella lettera di Bernardo De Santis pubblicata ieri dal Piccolo. Per chi avesse dei dubbi la sopravvivenza autonoma è garantita chiaramente dallo stesso Decreto Tremonti (legge 6 luglio 2011, num.98, art.19, comma 5):
Alle istituzioni scolastiche autonome costituite con un numero di alunni inferiore a 500 unita’, ridotto fino a 300 per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificita’ linguistiche, non possono essere assegnati dirigenti scolastici con incarico a tempo indeterminato. Le stesse sono conferite in reggenza a dirigenti scolastici con incarico su altre istituzioni scolastiche autonome.
Pertanto, no all’accorpamento di un Istituto che oltre a contribuire alla formazione professionale di centinaia di giovani goriziani si è distinto in questi ultimi anni per ciò che concerne l’istruzione degli adulti, l’insegnamento della lingua italiana a centinaia di stranieri, la presenza formativa nel delicato ambiente carcerario di via Barzellini.
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