Il sindaco di Gorizia Romoli ha rilasciato ieri un’intervista nella quale ha sostanzialmente presentato la propria candidatura a succedere a se stesso. Ha detto le solite cose – la città salotto, i disagi temporanei per i cittadini che poi però avranno una città all’altezza dell’Europa, il progetto pilota del “centro commerciale naturale” (sarà “pilota”, ma esiste già da anni in una buona metà delle città e cittadine del nord e centro Italia), ecc. ecc.
Tra le altre affermazioni interessante quella relativa all’opposizione consigliare che avrebbe ostacolato i progetti in un modo che si risolverà con effetto boomerang: strane parole quelle del sindaco, di solito abbastanza chiaro nel fornire “nomi e cognomi”. Quali sarebbero gli “ostacoli” collocati dall’opposizione in questi ultimi quattro anni? E quali di essi si ritorceranno come un boomerang?
Impossibile capirlo, ma se il riferimento è agli ascensori al castello la situazione è sotto gli occhi di tutti: erbacce aggrediscono perfino le gru che ormai da parecchio tempo sono ferme a causa della sospensione dei lavori dovuta non all’opposizione ma all’incoscienza di chi li ha voluti iniziare senza sufficienti verifiche ambientali e archeologiche. Da ricordare che più volte la maggioranza consigliare ha votato a favore di un lavoro avviato senza Via, senza verifiche della Soprintendenza ai beni archeologici, senza previsione dei costi di gestione, senza alcuna proiezione competente sul beneficio che tale opera potrebbe portare alla città, senza alcuna forma di ascolto dei suggerimenti dei cittadini, ecc. ecc. Ora è tutto fermo, i cespugli e i rovi invadono lo spazio prima occupato dal bosco sotto il castello: il tempo vola e costa… Costa tanto alle tasche dei cittadini, che tra l’altro vedono la Regione stanziare 950mila euro per le cabine di ascensori che probabilmente non partiranno mai nello stesso momento in cui si “taglia” indiscriminatamente su tutti i settori della vita pubblica e sociale. Altro che opposizione o effetto boomerang, qui si tratta di questioni da Corte dei Conti!
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