Nell’ormai lunga vicenda del Barellai, l’ex Ospizio marino, di Grado ci sono due avvenimenti certi: la chiusura del prezioso istituto un anno e rotti fa e il licenziamento dei dipendenti anche loro ormai ex di questi giorni. Il resto sono chiacchiere molto simili a tutte le promesse che hanno portato al deficit che è alla base della situazione attuale. Sono tante parole difficilmente verificabili, discussioni lunghe e anche accalorate ma “Verba volant, scripta manent” dicevano i nostri antenati latini e infatti con questo e altro ci avevano messo su un impero. E fino ad oggi le 3 cooperative individuate sembra non abbiano prodotto impegni concreti, si attende con ansia sabato; così come invito a verificare bene i termini e le condizioni contenuti nella variazione di bilancio regionale che destina € 1.500.000,00 a chi acquisterà l’ex Ospizio marino. E questa variazione rimanda al Decreto Nazionale Tremonti (anche lui da verificare bene, il Decreto non Tremonti) che permette l’aumento dal 60 all’80°/° ai soldini (i professionisti usano altre parole) mensili agli ex dipendenti. Parole, parole, parole … Il Barellai era unico e ricercato sia per la posizione geografica in un luogo ricco di salso –iodio sia per la qualità delle cure erogate. E sarà per chi acquista un affare a, si spera, assumere gli ex dipendenti e non per loro che vedono la loro professionalità sprecata in un lungo periodo di forzata pausa: in questo caso anche la professionalità socio assistenziale è centrale. Oggi c’è un rincorrersi di omaggi e rivendicazioni per (non) aver risolto la complicata vicenda. Invece continuano le voci su acquisti di appartamenti vicini a Via Amalfi e, tralasciando le Banche, ritengo che la Regione poteva e doveva muoversi prima: già a dicembre poteva deliberare l’erogazione di € per le riparazioni e poteva farlo anche prima e diverse altre iniziative, risparmiando tempo e denaro pubblico invece di moltiplicare i tavoli di confronto. Ha dimostrato ad abundantiam sordità e resistenza alle richieste delle organizzazioni sindacali e dei disabili. Certo non della Consulta che però ignorava (!) la non citazione del Barellai nei piani sanitari regionali 2010 e 2011, ma di migliaia di cittadini utenti e non dell’ex Ospizio marino. E il Comitato ha la responsabilità, secondo me, di essere stato poco battagliero. Restando in Provincia e facendo qualche semplice calcolo economico la non effettuazione delle cure al Barellai ha fatto risparmiare all’ ASS n. 2 Isontina almeno € 3.000.000,00 (si parlava di oltre 4.000.000, di € annui nell’apposita voce del bilancio aziendale per trattamenti all’Ospizio marino): non era opportuno far utilizzare meglio e prima questi residui che si sapeva sarebbero rimasti tali? E dove sta la tanto decantata (a parole) prevenzione? Ho un rammarico ed è quello di non aver insistito di più per azioni dimostrative quali l’incatenamento ai cancelli chiusi o l’occupazione simbolica degli uffici, in particolare dopo la notevole manifestazione di novembre; ma i timori di denunce e repressioni e le paure erano alte. Anche qui le questioni sono ribaltate: dove sta la violenza? In chi rivendica propri diritti o in chi chiude un’istituzione benemerita e funzionante? In chi vuole curarsi o in chi lascia senza cure abilitative e riabilitative (leggasi la Regione) migliaia di cittadini? In chi arriva a malapena a 1.000,00/1.200,00 € mensili o in chi ha usufruito o concesso notevoli prestiti bancari? Spero ardentemente che riapra e torni a funzionare il Barellai, ma su questa semplice richiesta ci sono nuvole temporalesche e … nebbie in Val Padana; sarei felicissimo di essere smentito.
Pino Ieusig
Ho sempre pensato che ci fossero alcuni scandali non approfonditi nella nostra Provincia: Ospedale di Gorizia, Ospizio marino, ascensore al castello. Ringrazio Pino per il suo post:sono convinta che questa storia sia emblematica del cinismo di chi ha operato per distruggere un luogo per i disabili. Ma io andrei ancora più nel dettaglio, se possibile con nomi e cognomi dei responsabili del disastro.adg
oggi 8 agosto 2012 ho aperto con google la parola ospizio marino di Grado, per chè ne ho tanta nostalgia e tanto bisogno…ma dei nostri biosogni non importo nulla a nessuno. E' proprio vero il detto "pancia piena non pensa a quella vuota" e sarà sempre così perchè finchè non ti punge "persoalmente" la tarantola della salute non pensi agli altro che sono stati punti e pensi che a te non succederà! W Grado!