Con questo intervento mi ripropongo di chiarire alcune questioni di base che hanno determinato valutazioni e conclusioni diverse da quelle che, pur con diversità più o meno espresse, porterebbero i più (sembra)dei partiti e gruppi coinvolti, a ritenere il centro-sinistra espresso da primarie di coalizione come l’unica strada elettorale percorribile per ottenere i due obiettivi della cacciata del rovinoso cdx e dell’affermazione del csx. Può risultare tardivo certo, ma ciò è avvenuto dopo i tentativi di confronto e riflessione sia nel Forum che negli incontri unitari. Le grosse resistenze che ho incontrato in queste settimane (che hanno determinato numerose correzioni) sono espressione del dubbio sull’opportunità di un intervento all’interno di un clima diffuso di chiusura, secondo me, rispetto alla necessità di procedere attraverso analisi e riflessioni sui presupposti di base di una scelta tanto impegnativa. Chiusura,sia ben chiaro, che non voglio attribuire (non mi interessa e non serve) a nessuno in particolare, ma che ritengo essere determinata da un meccanismo complesso, di sistema (dirò poi cosa intendo, anche se basterebbe andare sul vocabolario), che da una ventina d’anni ha condizionato immiserendolo tutto il dibattito politico e culturale a sx., riducendolo a un’ossessiva quanto riduttiva ricerca tatticistica dei modi per battere il cdx; che non poteva che portare a un vuoto elettoralismo senza sbocchi e possibilità di scelta. E ciò nonostante le innumerevoli esperienze negative nazionali, regionali e locali. Quali i presupposti allora: – Il csx. Questa “formula” oltre che storicamente impropria per quello che è stato il csx nella cosiddetta prima rep., falsa e quindi disorienta rispetto a cò che può rappresentare oggi, rispetto a condizioni, prospettive, progetti e programmi a partire da quello che sono diventati i partiti, la società e gli stessi cittadini nella complessità mondiale. Le Riforme, antico cavallo di battaglia della sx cosa sono, rappresentano oggi in politica? che cos’è il Riformismo e chi sono i riformisti, a quali analisi e visioni della società fanno riferimento? Il nulla, Non a caso il cdx se ne è appropriato svuotandolo, con contenuti conservatori, disorientando tutti e spiazzando i partiti di csx.
– I partiti del csx. Le loro trasformazioni e comunque i loro legami con la cosiddetta società civile, con le trasformazioni economiche, ecologiche,globali; con i conflitti (rimossi o negati)sempre vivi e presenti tra classi, ceti, gruppi, movimenti. I rapporti tra loro determinati da logiche predeterminate che stravolgono qualsiasi possibilità di confronto reale che non sia quello ineluttabile del fine unico, indefettibile della conquista del governo.
– Il sistema dei partiti. Non è uno slogan di derivazione pannelliana, né espressione di qualsiasi altra visione ”antipolitica o antipartitica”. Il sitema che si è determinato da una ventina d’anni a questa parte almeno è il risultato di una politica ridotta a tatticismi elettorali (vedi maggioritario, vedi scelte bpartisan su leggi elettorali e conflito di interessi, ecc.), avulsa da qualsiasi analisi di una realtà sociale, economica, ecologica, culturale in sommovimento, in quanto finalizzata alla conquista del governo (altrochè pensiero unico, e palazzo d’inverno).
Altro che ricchezza delle pluralità culturali e sociali e della loro articolazione nell’espressione di visioni, bisogni, speranze, nell’interpretazione dei mutamenti anche nella valorizzazione delle trasversalità reali che la società esprime. Tutto ricondotto alla “concretezza” questa sì politica della visione pratica delle cose: o di qua o di là. (E tralasciamo gli errori e gli effetti terribili che ne sono derivati.) Dal vocabolario- sistema: pluralità di elementi materiali coordinati tra loro in modo da formare un complesso organico…di servire a una determinata operazione. Non c’entra niente pensare a grandi vecchi o a menti occulte e perverse, si tratta di meccanismi (via via più o meno perversi) che si determinano a partire da forze, indirizzi, interessi predominanti secondo scopi intrinseci (la propria sopravvivenza per es.) e non necessariamente soggettivamente voluti o perseguiti.
– Gli scenari prossimi venturi. In economia/ecologia non si potrà più tornare indietro e ci si troverà di fronte a scelte obbligate stravolgenti. E ciò non potrà non riflettersi sui compiti e le scelte delle amministrazioni locali. (E’ finita da tempo, e non solo per questo, l’era del buon governo delle amministrazioni locali di csx di antica memoria) Sempre più si acuirà il conflitto tra iatituzioni locali e nazionali, già oggi sempre più frequenti. E i contrasti, sempre più trasversali, saranno enormi; vedi Referendum sui servizi/acque, Tav, discariche ecc. Senza considerare gli efetti sul territorio dei conflitti sociali e del lavoro. I partiti nazionali come si muoveranno? L’esperienza non fa sperare per il meglio
– Il Referendum ha dimostrato (con la maggioranza assoluta dei cittadini) che la trasversalità delle scelte è sentita e voluta e quindi può e deve essere analizzata e reinterpretata in senso progressivo, ripensando alleanze e coalizioni tra i cittadini che a questo sistema del “o di qua o di là” non solo non fa comodo ma spaventa tantissimo per gli effetti imprevedibili che può avere.
– Alleanze e csx. Sventolare la bandierina delle primarie di coalizione come naturale, necessaria scelta obbligata non serve che a limitare il confronto serrato su scopi, modi, criteri, programmi e progetti. L’ultima esperienza nazionale è stata devastante per gli elettori di csx; e i continui avvicendamenti, sempre più numerosi, tra amministrazioni di csx e cdx non sono meno deludenti e disarmanti.
– A Gorizia. Nessuno ha uno straccio di analisi suffragata da ricerche serie e reti relazionali attendibili nel tessuto urbano per dimostrare che l’unità elettorale costruita su primaria sia ritenuto lo strumento irrinunciabile per il cambiamento. E non dovrebbe essere necessario richiamare l’opportunità dell’articolazione elettorale per destrutturare il fronte del cdx già così ampiamente provato dalla questione degli ascensori. Tanto più che le diversità ci sono sono ampie e devono rappresentare una ricchezza e una forza.
– Primarie di coalizione. Tale modalità è chiaramente espressione di condizioni di sistema predeterminate da logiche che tendono a privilegiare i rapporti di forza a scapito della ricchezza della pluralità e delle specificità; della chiarezza di programmi, progetti e risposte ai problemi e ai bisogni dei cittadini secondo logiche sociali, teritoriali, di ceto, di classe, di gruppo, di movimento, che l’attuale politica non prevede se non nella definizione burocratica di programma in una campagna elettorale ridotta a pura competizione con l’altra parte, per la conquista “del potere”( come sappiamo essere vissuta da sempre più numerosi cittadini delusi dalla politica). La subalternità dei partiti minori è inevitabile (al di là, ripeto, delle intenzioni dei singoli soggetti), e non rimane loro che l’obbiettivo di ritagliarsi una nicchia ad uso soggettivo. Con la costante vulnerabilità dell’accettazione dell’alleanza ad ogni costo per non mettere a rischio la maggioranza e passare per antiunitari se non traditori.
Quali alleanze allora? A partire dalle diversità delle specificità progettuali, delle priorità programmatiche, nelle pratiche delle relazioni partecipate con e dei cittadini; definendo modalità di attuazione e modalità di verifica (con referendum, cosultazioni parziali ecc.). Arrivare responsabilmente alle elezioni dirette preparate a partire dall’impegno di fronte ai cittadini di alleanze necessarie nel csx ma nella chiarezza delle diversità, nell’interesse dei cittadini secondo priorità e non nell’interesse dei partiti, per battere un cdx incapace, ottuso di fronte ai cambiamenti, opportunista nei legami di potere e soprattutto nemico del bene comune.
Vanni Mancini
Altro che “basterebbe andare sul vocabolario”! Questo intervento è prolisso, fumoso, sintatticamente e lessicalmente atroce. Non si capisce un’acca di cosa l’autore voglia dire ed è degno della peggior “letteratura” di sinistra degli anni “della lotta”. Ma su cosa crediamo che Berlusconi si agganci strumentalmente quando parla di “sinistra parolaia ed inconcludente”? Ci rendiamo conto di come “analisi” del genere facciano scappare urlando chi cominci a maturare l’idea di votare per una volta il centro sinistra e voglia vedere come esso argomenta? Ci rendiamo conto della giustezza e della semplicità delle parole di Napolitano a Rimini quando ha imputato al governo nazionale – e a quello locale nostro, dico io – come “si sia esitato a riconoscere la criticità della nostra situazione e la gravità effettiva delle questioni perché le forze di maggioranza e di governo sono state dominate dalla preoccupazione di sostenere la validità del proprio operato, anche attraverso semplificazioni propagandiste e comparazioni consolatorie”? Con la terra bruciata dal punto di vista civico, etico e culturale lasciata dal centro destra, e che offre un’infinità di occasioni per presentare un’alternativa, diramiamo messaggi simili a una cittadinanza storicamente scettica nei confronti del centro sinistra? Ma non abbiamo ancora capito che si deve rompere definitivamente con la nebbia delle parole e degli egoismi per sposare la semplicità di un’azione priva di ideologie e vuoti intellettualismi? Diamo pure foraggio a un Romoli ultrasettantenne, politico già a fine corsa nel 2007, eletto subito grazie allo spettacolo offerto dal centro sinistra, e la cui eventuale ricandidatura il prossimo anno sarebbe il più grande segno della debolezza e del mancato percorso del centro destra! Rispondiamo pure con interventi di questa qualità, mostrando di non aver imparato nulla e offrendo su un piatto d’argento motivi a sempre più elettori di centro sinistra che stanno decidendo di non votare più! C’è solo una cosa che mi fa imbestialire più delle opere della destra: come il centro sinistra (non) risponde.
Francamente anche le parole del capo dello stato citate mi paiono alquanto sibilline, nè va trascurato il suo appoggio alla missione militare il Libia che ci è costata 700 milioni di euro.
La tentazione era di rispondere con ironia, di spunti ce ne sono veramente tanti,purtroppo, anche
troppi.Ma non serve; sarebbe servito invece porta re argomenti nello specifico per dimostrare tanta
nebbia e…egoismo(!?). Personalizzare su aspetti formali e demonizzare una semplice proposta di ri
flessione…questo è fare chiarezza. Già,ma l'im-
portante è vincere.(!!?) V.M.