La vera novità politica degli ultimi mesi è stata la mobilitazione popolare a favore dei referendum sull’acqua e sul nucleare. Con pochi mezzi a disposizione e con un’iniziale diffidenza da parte di alcuni tradizionali settori del centro sinistra i “movimenti” spontanei hanno ottenuto un successo sul quale un mese prima delle votazioni referendarie nessuno avrebbe puntato un centesimo. Nella nostra zona coloro che appartengono alla stessa area hanno tenuto desta l’attenzione – per quanto consentito dalla situazione – sullo scandalo della detenzione nel Cie di Gradisca e sulla situazione del Cara. Molti giovani della provincia di Gorizia si sono mobilitati per grandi eventi a favore della pace, del rispetto dei diritti della persona, della salvaguardia della democrazia. Tutti hanno infine in mente la recente mobilitazione cittadina contro lo sperpero degli ascensori al castello, in particolare l’iniziativa congiunta delle associazioni giovanili cittadine che hanno costruito e promosso le più svariate attività a partire dall’intensità del loro senso civico.
Ecco dove si trova il futuro della politica e del territorio, non nei soliti giochetti strategici gestiti da gente che da diversi decenni tiene in mano le sorti dell’elettorato provinciale e regionale bensì nella forza di un movimento giovane e carico di ideali. “Giovane” non solo perché portato avanti da persone anagraficamente giovani, ma perché caratterizzato dall’entusiasmo e dalla certezza che un cambiamento “dal basso” è possibile.
Come diceva Berlinguer (la citazione è postata da Paolo Zuliani su Facebook): “Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”
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