Il caos regna sovrano e i nodi vengono al pettine: tutti si discute della “manovra aggiuntiva” e ogni giorno essa viene radicalmente cambiata rispetto al giorno prima; non si capisce più che cosa viene proposto, su che cosa discutere e su cosa protestare. Ci sono tanti motivi di preoccupazione che non riguardano “solo” un a questo punto improbabile pareggio di bilancio ma anche il futuro (ma ormai è purtroppo bene dire il presente) delle istituzioni democratiche: tra essi c’è un elemento che contribuisce ad alimentare la confusione ovvero lo scollamento totale tra le posizioni di “partito” a livello centrale e periferico. Si assiste a spettacoli che lasciano come minimo perplessi: comuni e province di centro destra (Lega, pdl e quant’altro) capeggiano la rivolta contro il governo di centro destra; ex alleati di Berlusconi (Fli e dintorni) denunciano senza se e senza ma un Governo che essi hanno contribuito in modo determinante a mettere in piedi su programmi e presupposti non molto diversi da quelli che oggi sta attuando; un Consiglio Comunale a maggioranza centro destra come quello di Gorizia sforna a ripetizione ordini del giorno contro la giunta regionale di centro destra e arriva perfino a chiedere ufficialmente le dimissioni del ministro Brunetta (chissà se la mozione approvata nell’ultimo Consiglio è stata fatta pervenire al Governo centrale?). Altro che “allineamento dei pianeti”: con la ventilata abolizione delle province c’è il rischio reale di uno scontro permanente fra paralisi istituzionale centrale e nostalgia del potere dei Comuni. Nell’anno in cui si ricorda il 150° anniversario dell’Unità d’Italia! E l’opposizione? A livello nazionale viene ripetuto il solito ritornello “se ne devono andare” e non viene proposto in alternativa granché; a livello locale si stanno muovendo rapidi passi verso le “primarie” del centro sinistra e le prime impressioni inducono ad auspicare che dietro ai pochi “negoziatori” che lavorano da qualche mese “uniti nella diversità” in clima di sorprendente armonia non ci siano altri che brigano nel retrobottega. Sì, perché è pulita l’aria che si respira intorno al “tavolo” dei sei gruppi che hanno aderito finora alla coalizione: forse qualcosa di nuovo può nascere, un’onda di democrazia partecipata e rappresentativa che potrebbe crescere anche ben oltre Gorizia…
se esiste un retrobottega, spero che le forze che vogliono le primarie siano in grado di dare una ripulita. Noi come forum abbiamo reso pubblico sul blog il nostro, spesso difficile, dibattito interno e dunque la stessa trasparenza bisogna esigerla dagli altri, chiarendo adesso quei punti programmatici che per noi sono irrinunciabili, uno dei quali è proprio la chiarezza delle scelte nella partecipazione dei cittadini.