Dunque, Collini non è candidato alle primarie del centro sinistra. Cosa è accaduto e dove si sono commessi degli errori?
Anzitutto alla fine di agosto il direttore Rai regionale si è offerto dalla pagina di un giornale al centro sinistra come candidato sindaco forte, affermando di avere sostenitori nel pd regionale e locale nonché nei mondi goriziani del sociale e della solidarietà.
Da quel momento è mancato qualsiasi coinvolgimento con le componenti del centro sinistra non pd o slovenska skupnost: la positività dei recenti incontri proposti dal candidato Forum e realizzati negli ultimi giorni dimostra che se lo avesse accettato prima, un colloquio ci sarebbe stato e anche senz’altro fruttuoso. Anche perché l’istanza di ascolto della cosiddetta società civile è in cima alla graduatoria delle priorità del Forum, ma anche di tutte le forse “coalizzate”.
In secondo luogo non è mai stato chiaro da chi Collini sarebbe stato sollecitato a intervenire direttamente: da Brussa e Brandolin si è capito, perché l’hanno detto loro, ma non si può certo dire che essi siano rappresentanti del pd goriziano! E gli altri chi sono? Se uno vuole fare il sindaco di una città con nuovi approcci alla politica deve essere per lo meno trasparente nell’indicare i suoi sostenitori!
In terzo luogo Collini è stato proposto sempre come un “valore aggiunto” rappresentante della società civile, modalità di approccio non troppo simpatica nei confronti di chi si presenta a una primaria con lo stesso obiettivo di rappresentare la società civile e di essere un “valore aggiunto”: se uno non pensasse questo perché mai si dovrebbe presentare a un’elezione, primaria o non primaria che sia? Le consultazioni di novembre – con tutti i loro pregi e i loro limiti – sono proprio indette perché gli elettori possano decidere chi è il “valore aggiunto” da schierare come candidato sindaco di una parte del centro sinistra; e la “società civile” – ben venga una moltitudine di non iscritti ai partiti – è invitata a votare scegliendo colui dal quale si sente maggiormente rappresentata.
Collini – lo si afferma con profondo rispetto nei confronti di un potenziale candidato che avrebbe portato ancor più interesse alla “competizione” – avrebbe potuto seguire due possibili strade: contattare uno a uno i rappresentanti dei partiti e movimenti civici del centro sinistra (compresi quelli che non si sono schierati in questa circostanza) e verificare la possibilità di una convergenza di tutti sul suo nome; oppure – non decidendo di seguire la strada dei colloqui bilaterali – inserirsi (con la scelta da parte di un partito o con le 50 firme dalla società civile) nel percorso verso le primarie seguendo le regole individuate e scritte dopo sei mesi di incontri tra i rappresentanti della coalizione.
Non ha seguito né una strada né l’altra e la sua presenza è sfumata. Ahimé…
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