Sta per finire il “ventennio”. Mentre la barca (governo) sta colando a picco e il comandante (Berlusconi) sembra volerla far affondare con tutti i passeggeri (cioè gli italiani) a bordo, c’è ancora chi lo riesce incredibilmente a difendere.
Mentre perfino il Romoli tentenna e non si sbilancia, il Valenti, nell’intervista pubblicata oggi sul Piccolo di Gorizia, si dimostra se non altro coerente: rimane fedele fino in fondo a un partito al quale ha dedicato la sua vita politica, crede ancora che con Alfano possa verificarsi una transizione da una gestione verticistica (lo dice lui!) a una più compartecipata, non dimostra alcun imbarazzo nei confronti del Berlusca e dell’incredibile situazione politica provocata dal tramontante e con ogni probabilità entro la prossima settimana tramontato premier. Sono ormai quindici su venti gli anni in cui la città è amministrata da questi cuginetti di Berlusconi che difficilmente sopravvivranno politicamente alla fine dell’indifendibile satrapo…
Certo lasciano perplessi anche i “giovani” ribelli, Sartori e Silli: stando all’immagine iniziale è un po’ troppo tardi per gettarsi giù dalla nave senza ferirsi, i tanto “imbarazzanti” bunga bunga sono noti anche ai più ingenui pidiellini da almeno un anno e il presenzialismo di Valenti – “l’uomo del monte” – nel Consiglio Comunale di Gorizia è diventato da quasi cinque anni un tormentone; Sartori avrebbe dovuto “mollare” molto prima, forse nemmeno accettare l’incarico di “vice” coordinatore in Consiglio Comunale, Silli è stato eletto consigliere provinciale neanche cinque mesi fa dietro al logo “Pdl per Berlusconi”. Se gli elettori li hanno eletti – e Silli, a detta di Valenti, in un collegio pdl blindato – dovrebbero rispondere a chi li ha votati e non ai capi/capetti partito con i quali fino a ieri andavano a braccetto in giro per il Corso – figurativamente, si intende… Dimettendosi dai loro incarichi amministrativi (“Scusateci tanto, ci siamo sbagliati!”) darebbero credibilità alla loro azione, perderebbero qualche gettone di presenza nei rispettivi Consigli, ma acquisterebbero considerazione da parte dei cittadini che si riconoscono nella loro area politica.
ab
Avete notato che nell'intervista di Covaz a Valenti sul Piccolo di oggi nessuno ha fatto il nome di Berlusconi?
E' perchè ora – ma solo ora – fanno finta di vergognarsi: è da topi coraggiosi prepararsi ad abbandonare la nave che affonda. Quando invece l'utilizzatore finale insultava la Bindi, faveva le corna ai ministri dell'Unione, faceva cu-cu alla Merkel, rilasciava patenti di eroismo allo stalliere mafioso di Arcore o definiva i magistrati quali esseri antropologicamente tarati, allora ridevano tutti assieme. Che pena Valenti e Romoli, ma non minor pena i "giovani" Sartori e Silli che pure sono – e da tempo – nell'atà della ragione.
marcinkus