Si continua a disquisire sul “disastro elettorale” del 2007, dovuto secondo molti autorevoli personaggi “alla divisione del centro sinistra” goriziano, presentatosi in quell’occasione “con tre candidati” (di per se al trio Bellavite Mosetti Gironcoli, citato oggi dalla segretaria regionale pd, ci sarebbero da aggiungere anche Ferone, a quel tempo in area centro sinistra e Glessi, avvicinatosi successivamente all’idv; inoltre Tuzzi si presentava come ulteriore opposizione a Romoli).
E’ proprio così?
Romoli ha vinto al primo turno con un risicato 51% dei voti portati da una destra compatta e unita, in un periodo di vento estremamente favorevole per i “berluscones”, contro il 49 di tutti gli altri: si può parlare di “trionfo”?
La città usciva da cinque anni di amministrazione Brancati, fatta a fette negli ultimi due da una serie di svarioni di comunicazione che avevano portato grandi malumori in tutti gli ambienti: una volta defenestrato Brancati da una squallida manovra di retrobottega che ha voluto togliere il diritto di scegliere ai cittadini per consegnarlo a oscuri e lontani “padroni” dell’allora Ulivo per il centro sinistra non c’era alcuna chance di raggiungere un risultato positivo.
L’avventura della coalizione Forum, costruita all’ultimo istante per contrastare le logiche di potere tramate altrove, ha regalato al centro sinistra un “bonus” del 20%: segnale chiarissimo degli elettori che, senza la débacle totale degli altri sei candidati, avrebbero consentito a Gorizia un ballottaggio storico. La catastrofe politica ci fu, eccome, ma riguardò la miopia dei politici ulivisti, incapaci di confrontarsi con la base e di costruire una coalizione significativa; il Forum cercò di salvare il salvabile e – pur non raggiungendo il risultato auspicato – fu abbondantemente premiato dai goriziani.
Molti tra quel 20% oggi militano nelle file di un Partito Democratico ben diverso dall’Ulivo di quei tempi: un gruppo che intorno al segretario Cingolani ha affrontato con serietà e competenza i temi principali della vita cittadina e che ha coordinato con convinzione la costruzione della coalizione di centro sinistra che si sta preparando alle elezioni primarie. Cingolani è il candidato “lineare” scelto dal popolo pd come proprio candidato, dove con-correrà con il candidato del Forum Bellavite, quello dell’Idv Valentinsig e altri che forse saranno proposti da qua al 12 ottobre: chi vincerà le primarie sarà il forte candidato di un centro sinistra quasi tutto unito (anche se non si possono sottovalutare gli incomprensibili mal di pancia di sel e dei dissidenti pd). Chi all’interno delle forze “coalizzate” non accetterà il verdetto o proporrà percorsi alternativi a quello seguito finora – primarie, manifesto politico progettuale e regolamento condiviso – si assumerà la responsabilità di demolire un lavoro pluriennale e di ricostruire lo stesso scenario che solo la coalizione Forum riuscì in quell’occasione a rendere meno disastroso.
Resta una parte del centro sinistra che ha fin dall’inizio legittimamente deciso di seguire un’altra strada e di presentarsi direttamente al primo turno elettorale: in particolare il movimento 5 stelle e – per certi versi – il movimento radicale. Con essi il Forum intende continuare a dialogare senza alcun problema, condividendo con i primi buona parte delle istanze di analisi sulla situazione politica attuale, con i secondi le iniziative finalizzate a rendere Gorizia “una città civile”.
Che con i radicali Gorizia diventi "una città civile" è davvero una scommessa persa!