Ma perché a questo punto Collini e coloro lo sostengono non riversano la loro preferenza sul candidato e sui progetti per la città del Forum per Gorizia?
Oggi il Piccolo smentisce il Messaggero Veneto di ieri e afferma che il direttore della Rai regionale non si presenterà alle primarie. La motivazione è virgolettata, l’interessato sostiene in sostanza di essere stato invitato a candidarsi come sindaco in quanto possibile trait d’union fra i mondi della solidarietà e dell’associazionismo con quelli della politica rappresentativa; gli sponsor politici sarebbero stati Brussa e Brandolin, quelli della cosiddetta società civile tanti goriziani, ma non quelli del pd locale che evidentemente rientrerebbero nella categoria di coloro che “perseguono altri, ancorché legittimi, interessi”.
Forse Roberto Collini ha sbagliato porta rimanendo di fatto intrappolato nel dialogo fra sordi all’interno del pd, dove ciascuno accusa l’altro di “non essersi fatto sentire prima” e di “essere calato dall’alto”: Cingolani in forza dell’ampia riflessione tematica svolta negli ultimi anni, del “mandato” conferito da 122 iscritti nell’ultima recente assemblea e del notevole ruolo di “regista” nella costruzione della coalizione del centro sinistra; Collini a partire dalla notevole esperienza professionale, dalla conoscenza dei meccanismi amministrativi regionali e dal radicamento in alcuni ambienti importanti “di base” della vita cittadina.
Forse avrebbe dovuto confrontarsi prima con gli esponenti del Forum per Gorizia, che da ormai molti anni portano avanti le istanze da lui richiamate, cioè l’ascolto della voce del territorio e la necessità di trasformare le esigenze in proposta progettuale e programmatica da attuare in un’amministrazione comunale. Forse, ma in realtà non è mai troppo tardi e in questa fase del percorso politico verso le elezioni di primavera l’apporto e il consiglio di una persona come Roberto Collini potrebbero offrire al Forum e al suo candidato quel “valore aggiunto” di cui si è molto parlato in questa fase di avvicinamento alle “primarie”.
Perché non farci un pensierino?
L'invito è preciso e stimolante. Vorrei essere smentito dai fatti ma ho seri dubbi che Roberto Collini possa apoggiare un candidato che non sia se stesso, ed eletto per acclamazione. Ma la proposta mi pare intrigante e in grado di realizzare la "mossa del cavallo", sparigliando il gioco delle primarie.
dl