Nell’odierna intervista al Messaggero Veneto il neoeletto candidato pd alle primarie nega ogni problema nel suo partito: tutto bene con Ceccotti che gli avrebbe giurato lealtà il giorno dopo l’assemblea, Collini è uno straordinario “valore aggiunto” (a che cosa e perché non viene però detto), pochi malumori ormai quasi sopiti, nessuna pressione dall’esterno, bravi gli altri candidati, l'”onesto” Mauro e l'”aperto” Andrea…
Al Cingolani non si può che guardare con simpatia e stima per il grande lavoro di approfondimento e informazione che ha consentito al suo partito di uscire dalle secche di quattro anni fa e che ha di fatto favorito in modo decisivo la costruzione della coalizione del centro sinistra. Ciò non toglie qualche perplessità sul suo “tutto va bén, madama la marchesa” e qualche preoccupazione sugli scenari che aspettano la coalizione di centro sinistra non soltanto prima delle primarie ma anche dopo: una lunga campagna elettorale, una maratona affrontata in questo mese di settembre al ritmo dei cento metri piani…
In realtà le intenzioni di Collini e di chi lo sostiene esplicitamente (pochi) o implicitamente (non si sa quanti) sono ancore misteriose, a riprova di una “novità” di metodologia politica tutta da dimostrare: si sente notizia di colloqui che l’interessato starebbe svolgendo con i “vertici” ma alla “base” del centro sinistra – compreso il movimento civico del Forum – non arrivano neppure le succulente briciole centellinate sui tavoli delle redazioni dei quotidiani.
Il Pd – a giudicare dai volti non proprio distesi di molti fra coloro che uscivano dall’assemblea che ha “incoronato” il segretario cittadino – non sembra poi così compatto e convinto nell’appoggio a Cingolani, anche se ovviamente difficilmente qualcuno potrebbe esprimere un parere esplicitamente contrario a quanto votato (con un numero comunque considerevole di adesioni) da un’assemblea cittadina regolarmente convocata.
E il sel? Il sel è in una situazione caotica, con reciproci insulti sui quotidiani tra gli almeno se-dicenti coordinatori nominati all’inizio dell’anno a Gorizia e la segreteria provinciale che li sconfessa senza complimenti. Chi li sostituirà? Proporranno un loro candidato alle primarie o sosterranno qualcun altro? Non è dato per il momento saperlo, almeno fino all’assemblea di domani che – date le premesse – si preannuncia né facile né indolore.
Anche la slovenska skupnost sembra attendere alla finestra gli sviluppi della situazione, si conoscerà solo all’ultimo momento la decisione sul candidato da sostenere, uno proprio o uno fra quelli che hanno già presentato pubblicamente il loro nome.
Tutte queste problematiche sono destinate a continuare oltre le elezioni primarie alle quali solo idv e forum insieme a federazione della sinistra sembrano arrivare con le idee da tempo chiare e con un’invidiabile unità interna a livello di progetto e di metodo di azione. Questa situazione più tranquilla dovrebbe favorire un confronto costruttivo con i cittadini non tanto sul ruolo del candidato sindaco quanto sull’idea che si ha della città a tutti i livelli e sulle risposte concrete da dare affinché un futuro ci sia e sia effettivamente sostenibile…
C'è qualcosa di patologico nell'avvio della campagna elettorale del centrosinistra ed è la presenza di un candidato continuamente evocato ma incapace di prendere forma. Di nome fa Roberto Collini e dovrebbe avere secondo i suoi estimatori una tale abbondanza di qualità da rendere superflui tour de force defatiganti sul tipo delle primarie. C'è anche un sondaggio promosso dal PD che lo proclama vincitore nel caso questa figura carismatica trovasse modo di materializzarsi come candidato del centrosinistra. I risultati di questo sondaggio sono fatti filtrare in modo parziale così che possono essere usati solo da parte di chi li conosce e si può evitare una discussione sull'unica cosa che qualifica un sondaggio ovvero la dichiarazione dei suoi margini di incertezza. In questa situazione distorta una banalissima indagine sulle intenzioni di voto viene sfruttata come arma politica e un esponente di spicco dell'attuale casta del PD locale, Franco Brussa, può apprestare la sua macchina di fango contro il candidato scelto dall'assemblea del PD cittadino. Come dire Golia contro Davide. Ma Collini dov'è? E' la quarta volta di fila, cioè la bellezza di 14 anni, che si invoca la sua partecipazione senza ancora nessun esito. Ma perchè non andiamo a Nova Gorica a vedere come si fa per eleggere un sindaco adeguato? Mario Delneri