Come da copione, per il momento Berlusconi è salvo. Quello che fu il Parlamento con la maggioranza più ampia della storia del Paese ora “salva” il Governo con un voto in più del minimo indispensabile. Ma lo salva, spegnendo le speranze degli italiani, anche dei milioni che hanno votato Berlusconi e che ora non ne possono più.
Adesso, ormai a pochi metri da una fine ignominiosa, il capo tenterà il tutto per tutto e cercherà di affondare la nave con tutti gli italiani sopra, dopo essersi garantito il personale salvacondotto delle leggi bavaglio, delle “riforme” della giustizia e delle altre norme ad personam. Ammesso che ne avesse prima, non ha più alcun altro motivo di stare a galla che non sia la salvaguardia dei suoi squallidi interessi: e cosa può importargli della situazione economica disastrosa, dell’indignazione crescente e sempre meno controllabile del popolo, in particolare dei giovani, dell’occupazione, delle gaffe, delle brutte figure internazionali?
Non resta che sperare in qualche prodigio del Presidente della Repubblica, prima che la situazione precipiti.
Ma perché le persone che si ritengono oneste nel pdl non lo scaricano, invece di dire corbellerie come quelle attribuite oggi sul Piccolo a Gaetano Valenti? L’eterno ras del pdl goriziano con un assurdo paragone dice che “le malefatte di uno nel partito sono come quelle di un sacerdote che sbaglia e non per questo coinvolge in un giudizio negativo tutta la Chiesa”, come se Berlusconi fosse “uno qualsiasi”, ma il Capo assoluto, il Fondatore…
Perché anche da noi i consiglieri comunali non fuggono via da pdl e lega, rossi dalla vergogna? Come restare ancora in questa così poco onorevole trincea, cari Noselli, Donati, Roldo, Zotti, Alberti? E Romoli, con tutta la sua esperienza, come non smarcarsi clamorosamente dai “sorestans”? Nel momento che il Piccolo non ne cita neppure la classifica tra i sindaci “censiti” dall’ultimo sondaggio nazionale: soprassalto di pietas o totale insignificanza?
Né pietas né dimenticanza: semplicemente la ricerca prende in considerazione solo i sindaci dei capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia del 55% di gradimento del loro operato. Non è il caso di Romoli, che quindi si trova nel gruppone dei non censiti, dal 45° posto in giù…
ab
Un'altra fiducia strappata e comperata con le unghie e con i denti.
E' bene che sia così. Quando poi il crac verrà, i cittadini esasperati andranno a cercarli casa per casa, senza distinzione di capi o capetti, di generali o marmaglia di truppa. Sarà la conclusione del secondo ventennio, solo che 'sta volta una risata di scherno li seppellirà al grido "Ma il re è nudo!"
E l'Italia sarà da ricostruire un'altra volta.
marcinkus
E i radicali?
Cosa dobbiamo pensare di loro dopo la stupidata di oggi?