Don Dipiazza osserva oggi sul Messaggero Veneto che la coalizione pro-primarie del centro sinistra non rappresenta a sufficienza la società civile ma solo le istanze dei partiti. Vagheggia anche una lista di cattolici impegnati in politica particolarmente sensibili sui temi etici e propone ai sacerdoti della città di scrivere un documento guida per i candidati alle prossime comunali.
Le osservazioni di un parroco da tanti decenni impegnato in prima fila nella vita cittadina sono da prendere seriamente in considerazione e ben vengano riflessioni, proposte e idee da parte dei responsabili delle chiese di Gorizia che vivono dalla mattina alla sera a contatto con le esigenze più umili e concrete della gente.
Le argomentazioni di don Ruggero sono a mio parere meno convincenti quando parla di “società civile”: cosa intende con il termine “società civile”? Forse quella antagonista alla “società dei partiti”? In questo caso è da ricordare che le “primarie” nascono proprio dalla volontà di valorizzare la società civile e tra l’altro sono state convocate da una coalizione della quale non fanno parte solo i partiti ma anche un movimento civico culturale come il Forum per Gorizia; sono inoltre deliberatamente aperte a qualsiasi esponente in grado di raccogliere 50 firme per candidarsi entro il 12 ottobre… E poi – suvvia! – affermare che un Cingolani, un Valentinsig o un Bellavite siano espressione di una logica da vecchi partiti sarebbe come dire che un candidato è della “società civile” fino a quando inizia un’attività politico amministrativa, da quel giorno diventa un burocrate di partito che non tiene più conto delle problematiche dei cittadini ma solo degli interessi della sua “parte”.
La proposta della “lista dei cattolici” in grado di concretizzare le indicazioni dei parroci mi sembra poi francamente anacronistica, anche se in linea con l’attuale “interventismo” della Conferenza Episcopale Italiana: dopo la frammentazione della Democrazia Cristiana – partito che con tutti i limiti del caso realizzava quella sana autonomia del “temporale” proposta anche dal Concilio Vaticano II – i vescovi parlano su tutto e su tutti indicando direttamente ai cattolici rappresentanti eletti dal popolo quali siano i principi sui quali dibattere e quelli invece “non negoziabili”. In questo modo diventano sempre più “potenti” e sempre meno “convincenti”, come dimostrano da una parte i salamelecchi by-partizan dei potenti di turno, dall’altra le chiese sempre più vuote.
Tenendo presente che difficilmente in un’amministrazione cittadina possono essere compiute delle scelte che ricadono nell’episcopale categoria delle “non negoziabili”, forse non sarebbe necessario cercare altre strade per realizzare una ben raccomandabile presenza dei cattolici nella vita politica cittadina. Solo per portare qualche istruttivo esempio, il pd con il segretario Cingolani ha promosso in questi ultimi anni un percorso sui temi principali della vita goriziana che ha coinvolto centinaia di persone, molte delle quali, e tra esse lo stesso segretario, si riconoscono attivamente parte della realtà diocesana; Bernardo De Santis è stato per quasi cinque anni consigliere comunale di un gruppo chiamato Progetto Gorizia, nato proprio per tradurre un punto di vista credente in opzione amministrativa locale; nessuno potrebbe negare la forte attenzione alle “ragioni” della Chiesa tradizionalmente espresse dagli esponenti della Slovenska Skupnost. Per non parlare – last but not least – del Forum per Gorizia che ri-candida una persona che ha deciso di assumersi la responsabilità di scendere dal pulpito da dove si possono lanciare senza contestazioni i più articolati messaggi per farsi eleggere dai cittadini nei luoghi dove le grandi fondamentali idealità si devono tradurre in servizio umile e impegnativo al bene comune e ai beni comuni.
Tutto ciò non è società civile? Tutto ciò implica la nascita di un nuovo gruppo cattolico capace di non sporcarsi le mani con le decisioni imposte dall’evidente carenza di risorse economiche a disposizione dei Comuni e si eleva al di sopra delle debolezze umane di chi dimentica i valori etici?
O non può essere invece il punto di ripartenza – serio e concreto – per una nuova stagione di presenza dei se-dicenti cattolici (chi può dirsi veramente integerrimo discepolo di Gesù?) negli ambiti politici cittadini, lealmente inseriti nei gruppi sociali e nei partiti per costruire insieme la città di domani?
Andrea Bellavite
A quando la riproposizione della Madonna Pellegrina in tutti i dieci quartieri goriziani con i candidati sindaci della "società civile" – ovviamente tutti rigorosamente "cattolici osservanti" e proni alle linee della CEI – in religiosa processione per la loro campagna elettorale?
Nella Cina della rivoluzione culturale la verità stava nel "libretto rosso" di Mao Tse Dong; nei regimi islamici teocratici la legge e la politica rispettano i dettami della religione islamica proposti da ayatollah e imam; per la Gorizia del XXI secolo don Dipiazza vagheggia di programmi predisposti dal clero goriziano. Evviva la modernità e il secolo dei lumi!
Donald Lam
prrrr
forse chi fa la proposta del partito dei cattolici vuole il regno della società civile. Acronimo:RC.
Don Dipiazza auspica una lista di cattolici particolarmente impegnati sui temi etici in un momento in cui sta per crollare un regime e l'opinione pubblica è sempre più inferocita verso la casta.
Perchè non ha manifestato una esigenza del genere solo qualche anno fa, quando trasparenza, correttezza, sobrietà, rifiuto del carrierismo erano considerate esigenze "profetiche"?
Questa profezia laica a Gorizia è stata resa presente da uomini e donne che i soliti boss di partito non hanno esitato a definire "sfasciacarrozze" per la loro esigente fedeltà in prima persona a valori alti e irrinunciabili, quelli della coscienza e quelli della costituzione.
La "discesa in campo" di chi è sensibile eticamente ha valore solo quando il vento è favorevole e i parroci escono da un colpevole letargo? O non è più credibile e seria quando – in tempi bui e percepiti come disperati – non si aspettano ordini di scuderia e si fanno scelte fidandosi come Abramo?
Qualche anno fa Giovanni Paolo II incitava i giovani ad essere "sentinelle del mattino", non a svegliarsi a giorno fatto.
In merito alla società civile non si può dimenticare che essa ha voci molteplici, che sovente sanno dialogare con grande rispetto reciproco e spirito di lealtà, che sanno concretizzare sintesi inattese e incontrollabili per chi detiene il potere.
In questo tempo nuovo di sfide enormi e terrificanti chi darà credibilità e stima a ciò che chiamiamo mondo cattolico?
Chi dice "armatevi e partite"? Chi salterà sul carro del vincitore all'ultimo momento? Chi gattopardescamente si inventerà il nuovo per mantenere tutto come prima? O chi – perdonate l'irriverenza dell'accostamento – è salito in montagna quando questa era pressoché deserta?
Bernardo De Santis
Una lista di cattolici impegnata sui temi etici???? Ma se prima di prendere la parola contro i comportamenti repellenti del vecchio satiro ci hanno impiegato una vita! Ma per favore, non siamo più ai tempi del latinorum che intimorisce il rustico!