“Collini, telefono spento”, così titola con grande e evidenza “Il Piccolo” di ieri. E in apertura dell’articolo: “Il telefono di Roberto Collini ieri è rimasto spento per tutto il giorno…Oggi dovrebbe incontrare qualcuno ma nessuno sa o vuole dire chi sia quel qualcuno”. Insomma. Oramai da quasi un mese un fantasma si aggira per Gorizia. E’ quello del direttore Rai regionale Robero Collini, che ha (aveva?) deciso di dare la sua “disponibilita a candidarsi a sindaco per il centrosinistra” senza che però nessuno rappresentante del centrosinistra goriziano glielo avesse chiesto. E lui, in questo mese, ligio al motto “obbedir tacendo”, non ha fatto alcun nome circa i suoi sostenitori goriziani (cittadini, partiti, associazioni, raggruppamenti della società civile), niente di niente, se non la sua dichiarata disponibilità a mettersi – questa volta – in corsa per la carica di sindaco. Nè ha espresso pubblicamente alcuna idea circa il programma, se non la fin troppo ovvia considerazione che “Gorizia deve essere amministrata come una città capoluogo di Provincia” (sic). Nè tantomeno ha ipotizzato un arco più o meno vario di alleanze. Insomma, delle vere intenzioni di Roberto Collini nessuno sa niente, se è vero – come è vero – che nell’occhiello sotto il titolo del Piccolo si legge “l’interessato resta sulle sue posizioni << Oggi non cisono più le condizioni>>” e nel corpo dell’articolo la lapidaria dichiarazione di Collini: ” Primarie? Oggi come oggi non ci sono più i presupposti”. Beh, il signor Collini, o il suo fantasma, si metta almeno d’accordo con se stesso onde evitare che magari non sia costretto a scendere in campo – anche lui – “a sua insaputa”. Come qualcuno sta cercando di fargli fare!
Dario Ledri
Il Covaz ha scritto un articolo sul fatto che il Collini non risponde al telefono. Un articolo grande, con una grande foto del de cuius. Dove arriveremo fra non molto? Il prossimo passo sarà senz'altro quello di lasciargli messaggi in codice nella segreteria telefonica. E poi evocarlo in una seduta spiritica. E poi e poi e poi…e poi…