Lasciamo da parte preoccupazioni e auspici: quali dovranno essere i primi passi concreti del nuovo sindaco di Gorizia? Giustamente in tanti chiedono di misurarsi non con i sogni ma con idee e proposte concrete. Comincio io, con alcune proposte terra terra, per così dire “di partenza”:
1. Lavorare con ottimi collaboratori. La scelta degli assessori e dei responsabili delle “partecipate” dovrà essere determinata – di concerto con il consiglio comunale che dovrò svolgere un ruolo di indirizzo e controllo ben più importante da quello mortificante concesso da questa amministrazione uscente – dalle competenze e professionalità, mai dal “manuale Cencelli”, mai da prebende promesse nelle campagne elettorali. Con tali professionalità è indispensabile favorire un clima di maggiore collaborazione, efficacia ed efficienza fra dirigenti e dipendenti, conditio sine qua non per una buona amministrazione. Solo così lo “sportello” sempre aperto per i cittadini non sarà un “lamentatoio”, ma un luogo in cui proporre, chiedere e ottenere risposte chiare ed esaurienti.
2. Creare da subito relazioni costruttive con tutto il territorio, soprattutto per favorire soluzioni innovative per ciò che concerne il mondo del lavoro, l’assistenza sociale e la realtà giovanile. Perché ciò sia possibile è indispensabile rivedere, rilanciare e guidare la conferenza dei sindaci; riprendere in mano la struttura degli ambiti, valutandone con chiarezza opportunità e criticità; proporre immediatamente alle amministrazioni di Nova Gorica e dei Comuni delle Valli del Vipacco e dell’Isonzo la realizzazione di tavoli sperimentali di concreta collaborazione, iniziando dalla ricerca di soluzioni sostenibili per ciò che concerne l’occupazione, il presente e il futuro dei giovani, il welfare territoriale. E’ necessario infine fin da subito ripristinare relazioni simpatetiche e costruttive con l’ente Regione e i Comuni capoluogo di Trieste e Udine, per uscire definitivamente dalle logiche di spartizione e ricominciare a trovare ascolto e pratica considerazione.
3. Generare relazioni “europee”, unica strada per ottenere finanziamenti meno miseri di quelli che lo Stato e la Regione potranno permettersi di erogare in futuro. E’ necessario dotare il Comune di strumenti adatti ad entrare nelle principali filiere di progettazione, sia nell’ambito della ricerca dei fondi europei finalizzati che in quello dei fondi previsti dal programma Italia/Slovenia: per partecipare ai “bandi” sarà necessario attrezzarsi con personale specializzato, proprio e/o attraverso la collaborazione con le agenzie ad hoc presenti anche a Gorizia. Un ulteriore fondo al quale attingere, soprattutto in vista della valorizzazione culturale, turistica e occupazionale della città, è quello che ruota intorno agli investimenti relativi al 2014, centenario dell’inizio della prima guerra mondiale.
4. Valorizzare il Novecento goriziano. Si tratta di prendere in mano e finanziare il già elaborato progetto per la realizzazione del Museo diffuso sul confine, in sinergia con il Goriski Muzej di Nova Gorica; di acquisire e sistemare le ex casermette di confine per trasformarle in luoghi di memoria; di realizzare con serietà e criteri scientifici l’archivio della memoria, in modo da non disperdere la biblioteca vivente che è custodita nel cuore e nella mente delle persone più anziane della città. Parallelamente – anche in collaborazione con i musei provinciali – si tratta di moltiplicare piccole e grandi iniziative all’interno del Castello e in Borgo Castello, in modo che diventino luoghi di promozione culturale e di relazioni interpersonali.
5. Accogliere e rilanciare con forza le attuali proposte di rinnovata collaborazione fra Azienda Sanitaria e strutture sociali degli Enti Locali (vedi Carta dei servizi dell’ASS2 Isontina appena presentata ufficialmente alla città), rivendicando come capoluogo il posto di capofila nel rilancio di un sistema di cura e di prevenzione che non abbia al suo centro la struttura ospedaliera ma l’assistenza sanitaria territoriale, nell’ottica della valorizzazione della centralità della persona.
Ecco così, giusto per cominciare… per un discorso più completo è meglio andare sul sito www.forumgorizia.it
sul piccolo di oggi, una delle pagine regionali rivela che in Austria è operativa una struttura che forma operatori sanitari europei, ovvero con standard professionali uguali per evitare – nel continente – che vi sia una sanità di seria A ed una di serie D
come mai non è stato naturale proporre Gorizia per una iniziativa del genere?
aprirsi significa ospitare, fare posto, confrontarsi, imparare dall'altro; i partiti vogliono tenere lezioni, non imparare…
…comincio io … ma io chi? ma scusè, son mi che no capisso più gnente?