Stragi in Egitto, guerra dimenticata in Libia nonostante la permanente misteriosa presenza delle forze armate Nato, violenze governative in Siria e Yemen, terrorismo ormai endemico (anche se non se ne parla più) in Iraq e in Afghanistan, violazione dei diritti umani ovunque… Questa sarebbe una “primavera”?
La cura Obama sembra purtroppo non sortire grandi effetti, anche perché la crisi economica costringe il Presidente americano a cercare consensi interni mostrando un braccio di ferro finora tenuto abbastanza nascosto. La sua stella sembra in effetti un po’ offuscata dai ripetuti insuccessi e il “bonus” concesso preventivamente dai movimenti internazionali per la pace – anche con un forse troppo affrettato premio Nobel – sembra quasi esaurito.
Occorre comprendere chi sta dietro alle rivolte che insanguinano l’Egitto e chi soffia ancora una volta sulle braci ancora ardenti dei conflitti religiosi provocando così la morte di centinaia di innocenti; la strada intrapresa da Obama all’inizio del suo mandato era molto promettente, il successo straordinario delle prime mosse di politica internazionale è certamente alla base del vento di democrazia che ha soffiato forte sugli Stati nordafricani e mediorientali. Il rischio di ritorno alle scorciatoie militari (vedi Libia, ma anche gli interventi “chirurgici” guidati dalla Cia in Yemen e altrove) può accelerare un processo inverso a quello degli anni scorsi e trasformare la primavera in un triste autunno. All’improvviso, senza mezze stagioni…
Rispondi