Secondo la Costituzione della Repubblica Italiana (art.87,1) il Presidente della Repubblica “rappresenta l’unità nazionale”. E allora, che altro dovrebbe dire Napolitano se non quello che ha detto a Napoli in questi giorni? Chi contesta questo principio non può stare seduto in un governo nazionale che anch’esso è costituzionalmente tenuto al rispetto della stessa unità nazionale; ma ormai siamo ad un punto in cui non ci si può più meravigliare di nulla, né di un presidente del consiglio che invece di estromettere la lega se la prende con il Capo dello Stato che con le sue esternazioni l’avrebbe messo in difficoltà, né delle corbellerie dei leghisti che scherzando su cose serie si appellano al principio dell’autodeterminazione dei popoli, né dei parlamentari di tutti gli schieramenti molti dei quali non sembrano troppo interessati, per il bene dell’Italia, a lasciare lo scranno dorato sul quale siedono.
Berlusconi, Bossi, Gelmini, Carfagna, ma anche gli adesso verginelli Fini, Casini, Buttiglione che non hanno mai chiesto scusa per “essersi sbagliati” e tutti coloro che hanno contribuito in modo determinante all’ultimo “ventennio” (compresi i nostrani sedicenti difensori di Dio, della Patria e della famiglia che siedono sui banchi della maggioranza in Consiglio Comunale e non si sono mai smarcati dalle malefatte dei capi pdl nazionali): avete contribuito a infangare la Nazione, a farci coprire di ridicolo ovunque… Che tristezza!
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