Prima pagina locale dedicata ai temi dell’industria, con la ventilata fusione delle assoindustria di Gorizia e Trieste, con il possibile spostamento della sede a Monfalcone e la probabile nomina di Bono – amministratore delegato di Fincantieri – alla presidenza.
Romoli dice: “Mai via da Gorizia”; Altran risponde: “Finalmente un po’ di considerazione per Monfalcone”; Fasola chiosa: “E’ la giusta strada dell’area vasta”.
In altre parole, ciascuno guarda al proprio orticello, come in tanti altri settori della società regionale, primo fra tutti quello relativo alla Sanità: c’è una tendenza centripeta sostenuta dagli interessi (presunti) dei due centri maggiori, una centrifuga portata avanti da quelli dei centri minori.
Mancano finora uno sguardo d’insieme e un’analisi con qualche fondamento vagamente “scientifico” che giustifichi le posizioni degli uni e degli altri. La domanda ovvia dovrebbe essere: quali le previsioni sui reali vantaggi e sugli svantaggi dell’idea centripeta e di quella centrifuga? Invece è: “quali vantaggi elettorali e quali nuove prebende mi offre un’ipotesi piuttosto che un’altra?” Di fatto l’Azienda sanitaria unica sembra nascere dal nulla in un paio di mesi scarsi, nell’improbabile caso in cui alle parole seguano i fatti è facile ipotizzare la confusione più assoluta; la Confindustria di area vasta spunta all’improvviso dalle pagine dei giornali; sui destini delle province – e di quella di Gorizia in particolare – un giorno si dice una cosa un altro il suo contrario. Insomma, la barca Fvg sembra in totale balia del vento, senza guidatori o con troppi comandanti che non riescono mai a mettersi d’accordo fra loro; i passeggeri tremano, aspettando l’iceberg.
Infine un avviso ai naviganti del centro sinistra goriziano, perché stiano attenti a non lasciarsi tagliare fuori dai tavoli di conversazione che contano: nell’incontro tra le categorie produttive e i quattro candidati a sindaco qualcuno ha vagamente accennato alla questione dell’accorpamento delle assoindustria nell’area triestin/goriziana? O forse si è preferito evitare uno dei pochi argomenti effettivamente non illusionistici di quella lunga serata?
ben detto,,, in particolare l'accenno all'incontro del kulturni