Sono passati otto giorni dalle primarie del centro sinistra goriziano; il positivo afflusso alle urne e la “tenuta” della coalizione devono ora misurarsi con una situazione in rapido movimento che richiede in questo momento forse più attento ascolto che assillante iniziativa. Per l’eletto candidato sindaco Cingolani si apre una fase di riflessione solitaria e per quanto possibile tranquilla, nella quale sintetizzare le posizioni degli “alleati” di coalizione e proporre – successivamente – il percorso sul quale confrontarsi a livello programmatico, ma anche organizzativo e operativo. Così come ciascuno dei gruppi che hanno voluto le primarie deve interrogarsi sulla propria situazione e sul ruolo da “giocare” avvicinandosi alla campagna per le amministrative. Sull’ottovolante della politica gli aeroplanini si alzano e si abbassano senza posa, ma il regolamento di conti finale – quello dal quale emerge il vincitore che avrà diritto al nuovo giro di giostra – è ancora molto lontano…
Se – come tutto lascia prevedere – il governo Monti farà dimenticare in fretta Berlusconi, i discepoli locali che faranno? Con ogni probabilità l’astuto Romoli sarà più veloce del più “fedele” Valenti, salterà giù dal carro prima che il Pdl sia lasciato al suo destino; si proporrà quindi come referente di un’aggregazione civico-politica in grado di spaziare dalle posizioni centriste incarnate dal suo ex portavoce Stefano Cosma ai preoccupati settori imprenditoriali della vita cittadina; da essi attingerà persone ed energie in grado di sostituire gli attuali collaboratori di Giunta circondandosi di personale competente. Nel frattempo inaugurerà e pedonalizzerà Corso Verdi attribuendosi il merito di aver portato a termine il rinnovo del (bel!) centro storico di Gorizia e troverà un fedele alleato in Tondo e nel centro destra regionale che con tempismo investiranno quanto possibile per “salvare” l’unico capoluogo di provincia ancora in mano al centro destra. Se poi il governo tecnico “terrà” e non ci saranno le elezioni politiche, il centro sinistra non potrà beneficiare neppure dell’effetto domino, anche perché sull’orologio politico in maggio Silvio Berlusconi sarà ricordato come vissuto in un’altra era geologica. Tutto questo sempre naturalmente che Romoli si ricandidi e non dica a sé stesso “e chimme la fa fare?”
Tutto ciò per dire che l’equipe Cingolani & c. non ha di fronte una tranquilla passeggiata tra i dolci colori dell’autunno e dell’inverno, bensì un’ardua scalata tra i… Monti. Che richiede passo lento, sicuro e ben cadenzato.
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appunto. e ognuno deve fare la sua parte nel gruppo, altrimenti l'insieme cade. Dunque noi pensiamo alla nostra parte, che sarà probabilmente impoverita negli ultimi tempi: basti pensare a quella vera e propria tragedia sociale che è la chiusura di Termini Imerese