Gorizia, Piazza Vittoria, 9 novembre 2011. Un gruppetto di studenti “occupa” un piccolo spazio della grande piazza strappandola all’abituale desertico panorama. Discutono di economia, di politica italiana e locale, del loro futuro; c’è una piccola tenda accanto a loro… Concordano con la polizia lo sgombero per le ore 14 e a quell’ora si allontanano gli ultimi, dopo aver accuratamente raccolto negli appositi sacchi le poche immondizie e aver cancellato le scritte tracciate con il gesso. Tutte meno due, quasi invisibili, che forse hanno deciso di lasciare per i pochi passanti che – curiosi – riescono a intercettarle: una non ha bisogno di commenti, l’altra è un’opera d’arte. Perché un gruppetto di giovani che si incontra in una piazza deve “sgomberarla” quanto prima? Quale reato stanno commettendo? La violazione di un codicillo che “impone” di comunicare la data della riunione due giorni prima… Già, bastava un foglietto controfirmato: la prossima volta sapranno come fare.
E forse chiederanno ben più che un foglietto e una firma a chi ha deciso di cementificare – fuori e soprattutto dentro (centinaia di metri cubi di cemento iniettate nel cuore del colle per evitarne il collasso) – la nostra bella collina del castello per costruire la funicolare e gli ascensori…
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