Sembra proprio che Monti voglia far passare il Governo del Paese dalle mani di un impresentabile manipolo di rozzi ignoranti a quelle di un’élite intellettuale formata e docente nei più prestigiosi istituti accademici italiani ed europei. Si tratta di un inevitabile e impietoso confronto, che da una parte rileva la misera situazione in cui versa la politica rappresentativa, dall’altra non spazza via le nubi su quello che potrebbe apparire una specie di colpo di stato perpetuato da chi tira le fila dell’economia mondiale.
Colpisce nell’attuale momento politico italiano la superficialità: dopo una deriva di quasi vent’anni coloro che ne sono stati protagonisti invece di cavarsi dai piedi dicono di “avere la responsabilità di salvare l’Italia” (Così PF Casini); il centro sinistra osanna a un presidente del Consiglio che esplicitamente realizzerà ciò che è richiesto dalla Bce, ovvero l’esatto contrario di ciò che dovrebbe volere il centro sinistra; il centro destra accetta “obtorto collo” l’imposizione di un premier che farà esattamente ciò che dovrebbe desiderare il centro destra; gran parte della stampa italiana (Kataweb Espresso in prima linea) inneggia alla svolta delle svolte riducendo a piccolezze alcune domande semplici: per esempio i legami tra crisi finanziaria banche mondiali Bce e “discesa in campo” di Monti, come pure l’incongruenza di un ex premier deposto che non solo non viene messo fuori causa ma accetta di buon grado di offrire i suoi servigi come umile parlamentare al nuovo che avanza… La Chiesa cattolica istituzionale, ultima in ordine di tempo tra i discesi dall’autobus berlusconiano, ora inneggia alla ritrovata “moralità” in politica, forse commossa dal fatto che Monti domenica è andato con la moglie a Messa: non un approfondimento sulle politiche economiche, sulle conseguenze del commissariamento da parte della Bce, sulla “moralità” di un’economia che dovrà rispondere soltanto agli interessi (in tutti i sensi) dei sistemi bancari.
Intanto gran parte dei parlamentari non sa di cosa si parla quando si nomina lo spread o denuncia senza troppo imbarazzo la completa ignoranza sui temi che stanno determinando la situazione attuale.
Insomma, la confusione regna sovrana, mentre non ci si può che augurare che l’unico che sembra avere le idee chiare, cioè lo stesso Monti, contribuisca a rasserenare il quadro generale ma anche smentisca i timori di un totale asservimento ai Poteri internazionali dei quali peraltro è stato finora autorevolissimo rappresentante.
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