Perché mai dovrebbe essere stata “sospesa la democrazia”? Ciò accadrebbe se non si rispettasse il dettato costituzionale, ma non è assolutamente il caso di un governo di “tecnici” votato in Parlamento dai rappresentanti eletti dal popolo: è la solita boutade berlusconiana, che nessuno sembra aver voglia di prendere in considerazione.
La questione è un’altra. Lo stato di stallo determinato dalla crisi della democrazia rappresentativa e dalla dilazione delle necessarie riforme anche costituzionali portava a solo due possibili soluzioni: le elezioni subito, con il rischio di tornare punto e a capo grazie al medesimo sistema elettorale (questo sì, sospensivo della democrazia in quanto priva i cittadini del diritto di scegliere i propri rappresentanti); oppure un Governo di tecnici illuminati in grado di traghettare l’Italia verso una situazione per quanto possibile “normale” nel tempo della crisi globale.
E’ stata scelta la seconda via, più promettente e più prudente in un momento di fibrillazione generale. A questo punto c’erano diverse possibilità: un Governo tecnico “Costituente” con diverse “anime” in grado di portare a termine poche fondamentali riforme da affidare al successivo periodo politico? “Culturale” in grado di rimettere in sesto l’immagine dell’Italia devastata non soltanto dal berlusconismo (ormai confinato nel Pleistocene) ma più in generale dal bipolarismo? “Politico-economico”, finalizzato cioè ad evitare il fallimento e possibilmente ad avviare il risanamento?
E’ stata scelta la terza strada, con un Governo formato da un singolare avvicinamento fra terminali di grandi poteri finanziari laico-massonici applauditi dall’intero arco parlamentare (eccetto la Lega) e autorevoli rappresentanti del cattoliberismo benedetti perfino dal Vaticano. E’ un’opera di ingegneria istituzionale studiata nei minimi particolari, non certo realizzata nell’ultimo week end, senza nulla togliere alle capacità di mediazione del presidente Napolitano.
Ecco dunque, un Governo di “illuminati” che prenderanno in mano le nostre sorti, con molte idee chiare e distinte, con una preparazione anni luce superiore alla media di quella di coloro che dovrebbero offrire la legittimità parlamentare, con legami consolidati con le centrali finanziarie che stanno determinando le turbolenze planetarie. Poteri forti insomma, nonostante le assicurazioni contrarie di Monti… C’è il rischio di una vera “sospensione della democrazia”? O semplicemente non c’era alcun’altra via di uscita possibile?
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