Oggi è la giornata in cui il mondo ricorda i diritti della persona contenuti nella Dichiarazione. E’ giusto fare memoria, distogliendo per un istante lo sguardo dai problemi “occidentali” e pensando ai miliardi di persone che nella crisi totale vivono da sempre: milioni di morti per fame, guerre dimenticate, diritti calpestati ovunque, analfabetismo, mancanza d’accesso agli elementi fondamentali per la sopravvivenza e così via. I primi quindici anni del nuovo millennio avrebbero dovuto dimezzare il numero di persone che vivono in condizioni di assoluta miseria; non solo così non è accaduto ma la situazione è sempre più grave; l’unica differenza consiste nel passaggio di area di sfruttamento e nella possibile imminente crescita della miseria più nera anche in ambienti finora sostanzialmente rimasti esenti. Pensare al rispetto dei diritti umani per tutti è pensare all’unico modo di gestire una decrescita generale che se non sarà improntata alla centralità della persona non potrà che portare il mondo verso l’abisso.
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