Sempre più evidente e prevedibile la linea Romoli in vista delle prossime amministrative di primavera. Dove può inaugura l’inaugurabile attribuendosene tutti i meriti, dove intravvede bacini di consenso si sposta verso posizioni politiche per lui decisamente poco esplorate (vedi Gect e relazioni con i Comuni limitrofi), dove non può attribuisce la responsabilità del mancato raggiungimento degli obiettivi agli altri.
In particolare gli ascensori al castello, la cui realizzazione – a suo dire – viaggia con sei mesi di ritardo a causa di coloro che si oppongono al progetto. Come dire che… la mancata previsione dell'”ingombro” dell’incolpevole casetta di via Franconia e la successiva fase di tempo richiesta per l’inopinata distruzione, il rinvenimento di decine di ordigni bellici, la mancata richiesta di supervisione alla Soprintendenza e il ritrovamento di resti archeologici da analizzare, l’assenza della Valutazione Impatto Ambientale (VIA) e la richiesta di chiarimento di molti cittadini perplessi (su che cosa si deve assegnare la VIA se non su una simile opera?), la necessita tecnica di cementificare l’interno della collina per evitare crolli sul cantiere di lavoro e frane verso piazza Vittoria… siano da attribuire ai cattivissimi oppositori che si divertono a ironizzare sulla pista di sci – o sul trampolino per il salto come proposto da questo blog – in vista della candidatura alle prossime olimpiadi invernali.
In realtà Romoli ha bisogno di scaricare il barile più esplosivo della sua campagna elettorale: dopo aver accettato supinamente decisioni altrui ed essersi reso conto troppo tardi dell’assurdità dell’impresa, ha evitato qualsiasi confronto con i cittadini promettendo (per un breve periodo insieme anche al suo zelante assessore Del Sordi che probabilmente dopo aver esaminato le carte ha preferito defilarsi e non parlarne più) per due anni consecutivi un’assemblea “entro quindici giorni”, ha contribuito a vanificare le raccolte delle firme e la proposta referendaria, su incalzante richiesta dell’opposizione in Consigllio Comunale ha presentato spacciandolo per “previsione di spese di gestione” un letterale foglio della spesa redatto ben otto anni prima dai suoi predecessori, non ha commissionato proiezioni sul rapporto costi/benefici e meno che meno sondaggi d’opinione in merito…
A questo punto, a una manciata di settimane dalla presentazione delle liste elettorali, Romoli si trova di fronte a un trivio: 1. Può fermare l’opera e prevedere la ricostruzione di ciò che è andato distrutto, pagando le penali e i lavori di riconversione, ma evitando perdite gravissime e permanenti negli anni successivi: probabilmente in questo modo guadagnerebbe la fama di inflessibile difensore dei beni comuni e i cittadini ne terrebbero certamente conto nel segreto dell’urna. 2. Può continuare sulla strada intrapresa presentando i presunti strepitosi vantaggi che giustificherebbero una simile faraonica impresa: ma ne sembra assai poco convinto e di certo l’ufficio propaganda del suo PC (sta per Parco Culturale) non gli ha finora fornito molto efficace sostegno. 3. Può portare avanti il tutto attribuendo i danni già arrecati, i ritardi accumulati, le spese oltre misura e tra breve l’inutilità manifesta agli oppositori, al Comitato delle associazioni, al Forum per Gorizia e naturalmente a Brancati che non ci sta mai male e a Cingolani che nel frattempo ha già preannunciato una sollecita indagine tra i cittadini…
insoma, fela curta. la colpa se sempre dei comunisti che se travesti e se nascondi per far andar mal la roba, come ga fato per governo del silvio, che iera tanto bon e tanto eficiente.
Dalla folle illusione di B di questi ultimi anni che ci raccontava che tutto andava bene, che si stava meglio di tanti altri e che i ristoranti erano tutti pieni, siamo passati a fare i conti con M che ci dice che il debito pubblico lo dobbiamo pagare noi, adesso, subito e nei prossimi anni.
M ora non ce lo dice, ma oltre al debito, dovremo pagare anche una serie di oneri che le amministrazioni pubbliche hanno preso con svariati operatori privati poiché privatizzazioni, liberalizzazioni e dismissioni del patrimonio pubblico erano per B e sono per M la politica da praticare.
Nei prossimi anni anche a Gorizia verranno alla luce uno dopo l'altro gli impegni che l'amministrazione pubblica comunale (per conto nostro) ha preso con i privati che vorranno passare all'incasso. Ad esempio per quelle opere inutili in procinto di partire (e che possono essere fermate senza onere alcuno) come la casa parcheggio per le automobili di via Manzoni o il centro commerciale di via Boccaccio.
E naturalmente per la più inutile e dannosa di tutte, quella in realizzazione degli ascensori (che per limitare i danni prima si ferma meglio è).
Romoli ci lascerà queste spese in più? Lo voteremo per pagare queste che diventeranno delle vere e proprie tasse in più oltre a tutte le altre che dovremo sostenere per ripianare il debito pubblico?
PS
Voteremo per chi ha idee veramente differenti e nuove. Il problema, torno a dirlo, non è ascoltare la gggente, con tutto il rispetto per i miei simili, ma avere delle idee, la prima delle quali è:curare, sistemare, riassestare, manutenere ciò che già c'è. NO a opere pubbliche per le quali non ci sono risorse e non possiamo mantenere: NO al parcheggio di via Manzoni, no all'iper mercato, no all'ascensore, sì alla rimessa in ordine delle periferie dove i cittadini pagano le tasse come gli altri ma hanno meno servizi.
A questo punto della crisi, con le preoccupazioni che ci sovrastano, l'ascensore non si deve fare, anche perchè MAI lor signori si sono degnati di dirci quanto costerà la gestione dello stesso. Siamo stanchi di pagare tasse. Se romoli e devetag vogliono l'ascensore, se lo privatizzassero e lo pagassero loro.