Nichi Vendola ha proposto una cosa giusta: che scendano in campo politico governativo personaggi importanti della cultura sociale italiana quali Gino Strada e don Luigi Ciotti. E’ un’idea che era stata ventilata anche da questo blog, ai tempi della “caduta” di Berlusconi: invece del governo dei tecnici delle banche, un governo di illuminati rappresentanti della solidarietà e del Terzo settore che Naplitano avrebbe potuto chiamare nella situazione di emergenza a riportare un po’ di speranza nel cuore degli italiani. Così non è stato e ormai la proposta vendoliana è troppo tardiva, Monti con ogni probabilità arriverà a fine legislatura, si produrranno grandi lacerazioni nel tessuto della Nazione e prima o poi giungeranno anche le elezioni; e alle elezioni – piaccia o meno – difficilmente un Ciotti o un Gino Strada potrebbero raggiungere un risultato diverso che un posticino in qualche settore del Parlamento. Sì, perché l’inserimento dell’assoluto “novum” non è compatibile con un sistema di potere politico mediatico e soprattutto partitico mediatico lottizzato, che decide a priori che deve vincere, chi deve perdere e chi deve esercitare i ruoli che contano veramente. Quindi Vendola avrebbe dovuto dire prima ciò che propone adesso, il tempo per il governo degli “illuminati interessati esclusivamente al bene e ai beni comuni” è già passato e purtroppo il futuro non porterá quei nomi, ma quelli dei grandi banchieri che dovranno costringerci a ingoiare una manovra dopo l’altra con l’unico scopo di calmare volta per volta gli appetiti delle speculazioni finanziarie. Peccato però…
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