Nell’attuale congiuntura storica connotata da una profonda crisi che non è solo economica, ma che interessa anche la politica, le istituzioni, il lavoro e la società civile (proprio quella che tutti invocano, ma che non sembra mai coinvolta e cercata) si apre una riflessione su quello che dovrebbe essere oggi il ruolo demandato agli amministratori locali eletti dai cittadini.
Innanzitutto una riflessione sul titolo. Pseudonimo comune di “sindaco” è anche quello di “primo cittadino” e questa è appunto una prerogativa essenziale. Lungi dal credere che possa esistere un criterio oggettivo per determinare chi è al di sopra degli altri per qualità umane e professionali, sarebbe sufficiente cogliere con la necessaria evidenza che tale obiettivo di integrità venga davvero ricercato e perseguito fino in fondo da tutti coloro che rivestono o intendono rivestire questa carica.
Poi una riflessione sulla leadership. In riferimento al momento che stiamo vivendo il Sindaco dovrebbe dimostrare di essere attorniato da uno staff di persone che – al pari suo – siano preparate, affidabili, trasparenti e competenti. Se non altro perché i cittadini possano dirsi rappresentati da qualcuno che ha meritato il proprio voto e possano giustificare con “errori di sola buona fede” e non di meschinità o totale ignoranza eventuali risultati che nel percorso amministrativo possono essersi rivelati non soddisfacenti o del tutto non conformi alle attese o alle regole.
Infine uno spunto sull’operatività del ruolo e sulla natura di scelte e programmi. Le azioni che oggi i cittadini si attendono non sono quelle che iniziano con parole quali “inventare”, “creare”, “costruire”, quanto piuttosto con termini quali “ripristinare”, “valorizzare”, “rimediare”, “risollevare”, “mantenere”, “razionalizzare”, “rilanciare”. Oggi chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica sia sul piano locale e sia su quello nazionale deve affrontare una sfida che non è stata quella degli amministratori che hanno cavalcato la linea quasi continua della crescita economica illimitata che ha contraddistinto lo scenario Italiano dal Dopoguerra a oggi. Oggi non si tratta di “solo investire nei settori giusti” e di “spendere per fare qualcosa” per cui essere ricordati, per dare visibile e imperituro segno del proprio passaggio al governo di una comunità. Ma viene richiesto di lavorare con alacrità – anche sottovoce e con scarsa visibilità – creando le basi per rilanciare la società e l’economia, infondendo alla propria azione principi di rispetto, attenzione, equità. Senza lasciare nessuno indietro, ricucendo ove possibile gli “strappi” aperti e avvicinando le posizioni anche socialmente più distanti.
Oggi un buon amministratore forse dovrebbe prendere a modello di più la capacità del “medico” e non del “leader assoluto” il cui nome viene impresso sulle targhe di ottone, ma lontano dai cuori. Un buon Sindaco deve e dovrà ascoltare e coinvolgere i cittadini e gli altri attori sociali ed economici, analizzare i sintomi con cui la crisi si manifesta a livello locale e diagnosticare la terapia meno feroce e allo stesso tempo più efficace.
Giovanni Civran
1) Un sindaco deve offrire un sogno. Che può esser all'altezza di trasformare in realtà.
2) Un sindaco deve essere in sintonia con i problemi della ggggente. Intendo il goriziano medio. Ed offrire ricette concrete per problemi concreti (inventar ricette per problemi non concreti non serve a nulla… inventar problemi senza ricette plausibili ancora meno)
3) Un sindaco deve arrivare al 50% + 1 (idealmente al primo turno, altrimenti al secondo)
1)+ 2) fanno 3)
Alieno
…aggiungo che inventare problemi – cui offrire soluzioni astruse – è specialità (purtroppo) della sx…
… inventare soluzioni – magari dannose – a problemi concreti (o di "pancia") è specialità della dx…
Alieno
ad complicandum…
la sx è spesso flagellata dal virus dannoso del settarismo
Alieno
Caro Alieno,
viva viva i luoghi comuni, mi pare…
Sx pindarica e Dx concreta?
Guarda, se non si trattasse di uno slogan trito e ritrito con cui certi politici hanno già vinto molte elezioni, direi che si tratta solo di un ridicolo aforisma.
E poi tu mi parli di "sogni da offrire"….
Giovanni
il Sindaco dovrebbe dimostrare di essere attorniato da uno staff di persone che – al pari suo – siano preparate, affidabili, trasparenti e competenti – SONO persone la maggior parte che vogliono mettere in atto cose buone (ma sono Polipi freschi) , ma tra loro vi è qualche forbetto che vorrebbe riempirsi le " Garze" u (canaril) basta vedere con chi escono insieme….. comunque fate il vostro gioco… (Voilter).