L’altra sera un gruppo di ragazzi ha “occupato” pacificamente lo spazio (quasi sempre vuoto) dedicato al pubblico durante il Consiglio Comunale: hanno manifestato un’intelligenza, un rispetto e un’educazione che i consiglieri comunali dovrebbero solo imparare! I giovani hanno voluto incontrare la politica, non in un bar ma nell’aula più importante della democrazia rappresentativa cittadina: è stato detto “no” al loro possibile intervento, da quasi tutti i consiglieri della maggioranza che forse non avevano neppure capito cosa si stava votando. “Non si poteva perdere tempo” – ha detto praticamente il sindaco svestendo per qualche minuto l’abito populista che si sta confezionando in vista delle prossime amministrative.
Perdere tempo rispetto a che cosa? Quale “esempio” hanno ricevuto i giovani durante la loro “prima volta” nell’aula consigliare, intimiditi dal rispetto istituzionale?
Hanno sentito il sindaco leggere l’elenco dei nuovi consiglieri d’amministrazione dell’Istituto di Musica, scoprendo che il criterio per scegliere il presidente è stato quello di “apprezzare la musica classica”; hanno visto lo stesso sindaco – che evidentemente non aveva letto nulla prima di firmare una nomina così a lungo attesa e importante – arrabbiarsi con l’assessore al parco culturale quando Anna Di Gianantonio aveva fatto notare la “forma” indecente del curriculum presentato.
Hanno visto cosa facevano i consiglieri mentre Orzan leggeva forte il loro documento: chi entrava e usciva, chi chiacchierava amabilmente, chi giocava con il telefonino e così via. Hanno percepito il crasso tentativo di ingraziarseli da parte di un consigliere e di un assessore che – dopo l’opportuno, commosso e partecipato ricordo di Andrej Bratuz e Sergio Rovis – hanno cercato di strumentalizzare la memoria di un noto giovane mito dello sport nazionale recentemente scomparso. Hanno riscontrato la confusione esistente in tutte le fasi…
Se ne sono andati delusi, non tanto o non soltanto perché non hanno potuto esprimere le loro ragioni, quanto perché non si sarebbero mai aspettati che il “luogo” più importante del dibattito democratico in città fosse così desolante e desolato.
Da quanti anni non si vedevano tanti giovani? Beh, adesso sarà molto difficile vederne ancora… O almeno vederli così corretti e così poco “indignados”!
In effetti i giovani sono stati piuttosto tranquilli ed in generale mi sembrano molto più buoni, pietosi e democratici di quanto lo fossimo noi. Eppure viviamo nel peggiore dei mondi possibile che offriremo, chissà quando, a loro. Come mai non si incazzano? Questo quesito mi arrovella e la conclusione cui sono giunta è che lo fanno perchè già c'è una sola vita, e pure quella è difficile, se bisogna rovinarsela per come devetag accetta i curricola, allora….