Settimana decisiva. Entro un paio di giorni si sapranno quali sono le misure anticrisi predisposte dal governo Monti: le illustrerà alla Camera e poi – a quanto sembra – nel salotto televisivo di Bruno Vespa. In uno Stato normale ci sarebbe stato un messaggio del presidente del Consiglio a reti unificate; a quanto sembra ci toccherà invece sorbire la faccia di uno dei giornalisti simbolo della decadente era berlusconiana. C’è ancora tempo, può darsi che il compassato premier tecnico ci ripensi, non sarebbe un buon inizio! Ma al di là delle forme è da attendere la sostanza che non potrà toccare soltanto gli aerei privati e gli yachts, con le percentuali sui quali non si supererebbero di certo i 40 miliardi di euro… Dovrà toccare tutti i cittadini chiamati ancora una volta (è la quarta solo in quest’ultimo anno) ad ulteriori sacrifici per riparare i danni provocati da un sistema economico e finanziario da loro non voluto e non controllato. Si respira ovunque un clima triste, rassegnato; si sa bene che anche questa manovra non sarà l’ultima, che il fallimento è dietro l’angolo, che alle imposizioni dei tecnocrati nessuno oserà opporsi con argomenti convincenti. Insomma, che siamo in un vicolo cieco e che l’unica cosa che sembra tutti attendano è il momento in cui ci si scontrerà con il muro e dal tetto pioveranno il debito internazionale, la crisi energetica mondiale e la recessione del sistema occidentale. C’è, questa volta, un a meno che?
Per quanto pochi siano gli abitanti e forte la coesione sociale una risposta alternativa arriva in questi ultimi mesi dall’Islanda: forse è poco, ma almeno un timido segnale che là dove la democrazia partecipata ha voluto ribellarsi alle imposizioni dell'”ineluttabile” i risultati ci sono stati e a quanto pare ottimi. Che sia il passaggio a Nord Est per uscire dai ghiacci della crisi planetaria?
Beh, almeno sulla forma sono contento di essere stato smentito: Monti e i suoi ministri si sono rivolti agli italiani stasera, spiegando i punti essenziali della manovra. A prima vista non ci sono grandissime novità rispetto alle anticipazioni giornalistiche, vedremo domani i particolari e le reazioni delle forze sindacali (in questo momento sicuramente più interessanti di quelle dei partiti). Mi auguro ancora di non vedere Monti da Vespa!