Inaugurato ieri il Museo di Santa Chiara, già inaugurato undici anni fa come Museo dell’Arcidiocesi per giustificare i fondi erogati in occasione del Giubileo. E’ passato molto tempo e finalmente la struttura è a disposizione della città.
C’è da rallegrarsi perché si tratta di un’opera molto bella, ristrutturata In modo magistrale; positiva anche la scelta di inaugurarla con una grande mostra che porta a Gorizia i nomi di Guttuso ed altri “noti”; non a caso la risposta della gente e stata molto convinta, con il gusto di potersi riappropriare di un (fin troppo grande) spazio espositivo che appartiene a tutti i cittadini.
Adesso l’edificio esiste, è notevole e può senz’altro trasformarsi in importante oggetto di interesse da parte dei goriziani e dei cultori del turismo culturale. Alle domande su come sará utilizzato dal giorno dopo la fine della mostra d’apertura e su come sará garantita la gestione di una struttura così complessa per il momento non sono state date risposte soddisfacenti; meglio godersi l’attimo fuggente e approfittare degli orari d’apertura!
Resta poco chiaro che fine abbia fatto l’idea della collocazione del Tesoro dell’Arcidiocesi sulla quale l’ex Arcivescovo Bommarco aveva investito molto entusiasmo, fino a indicare dei percorsi gestionali sostenibili dell’intera struttura; sembra essere del tutto passata al “dimenticatoio” l’idea di dedicare una parte dello stabile al Museo del Novecento; e sulle future esposizioni non sembrano esserci all’orizzonte chissà che proposte, dato che l’unica riportata sui giornali – quella relativa alle Frecce Tricolori – non “azzecca” granché né con Gorizia, né con Santa Chiara né con l’Arcidiocesi.
Speriamo che questi mesi portino consiglio all’attuale Giunta e a quella che seguirà, perché il Museo di Santa Chiara una grande opportunità da valorizzare in ogni modo per una più profonda conoscenza della storia di Gorizia e per una maggiore “attrattiva” nei confronti di chi viene da lontano.
Nell'attesa apriranno e poi chiuderanno per un po'
Lo spazio è suggestivo, la contiguità con l'Università degli studi di Udine che -nei 3 lati del quadrilatero ad essa asegnato- ha già ospitato numerosi convegni ed eventi di spessore, potrebbe innescare interessanti sinergie. Da non trascurare.
non dimenticare che vi è di fronte anche la Biblioteca Statale. sono realtà forse piccole, ma le sinergie di cui tu parli, se si realizzano, possono ampliare gli orizzonti, e stimolare ad altre sinergie, con un risultato "domino". per svegliare Gorizia dal suo torpore….