Un grande premio Nonino! Tra i premiati c’è Hans Kung, teologo tedesco che ha dedicato tutta la sua esistenza alla ricerca sul ruolo delle religioni e del cristianesimo nella società contemporanea. Tra i suoi principali scritti: Essere cristiani, un’approfondita analisi sull’identita del discepolo di Cristo alla luce delle nuove sfide della postmoderrnità e delle innovazioni del Concilio Vaticano II; Dio esiste? Testo di teologia fondamentale nel quale viene intrecciato uno straordinario dialogo tra le “ragioni” della teologia e quelle di tutte le correnti filosofiche dipendenti dal cogito cartesiano e dalla meditazione kantiana; Infallibile, una domanda, testo di ecclesiologia nel quale Kung invita la Chiesa cattolica a una riflessione approfondita sulla necessità di precisare e superare il dogma dell’infallibilità del Papa, anche in prospettiva di dialogo ecumenico e interreligioso. Le idee hanno provocato l’allontanamento dalle “cattedre” universitarie ecclesiastiche, ma hanno consentito paradossalmente una straordinaria diffusione di tali prospettive in ambiti accademici laici e più in generale in ampi settori dell’opinione pubblica ordinariamente non abituati a discutere su tali argomenti. Una conoscenza non comune dei postulati filosofici e teologici delle religioni mondiali gli ha consentito di formulare proposte innovative anche sul campo della ricerca di un ruolo determinante delle vie religiose nella costruzione di un mondo pacifico e giusto; ma è stato anche inflessibile nel denunciare le gravi violazni della dignità dell’uomo perpetrate in nome di Dio dalle chiese e dalle istituzione religiose. Certamente, se le idee di Hans Kung non fossero state condannate ma accolte nel dibattito intra ed extra ecclesiale, con ogni probabilità oggi la Chiesa – in particolare quella cattolica – sarebbe meno al centro dell’attenzione politico/economico/mediatica, ma molto più punto di riferimento spirituale in un’epoca dove uno dei drammi più evidenti è l’assenza di speranza.
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