E’ difficile immaginare il simpatico Zotti, il giovane Alberti e il mite Stefano Ceretta mentre pronunciano il giuramento riportato nella foto o quando – bandiere sventolanti – si scagliano all’arrembaggio dello Stato con volti truci e minacciosi. Eppure nella storia i semplici sono stati utilizzati come inconsapevole avanguardia dei potenti interessi di pochi. Comunque sia, fa specie vedere seduti insieme intorno a Romoli l’assessore Cosma che un tempo occupava simbolicamente il Municipio per difendere il Tricolore e l’assessore Ceretta che giura di sostituire all’Italia la Padania. Sarebbe interessante sapere anche dove sono finiti i difensori della bandiera luminosa sul Sabotino che si scandalizzavano solo perché qualcuno proponeva di aggiungere ad essa quella europea sul confine e quella slovena nel rispettivo territorio confinante. Sindaco Romoli, sul castello ferito dagli ascensori sventolerà tra poco la margherita scippata all’archeologia dai leghisti?
Gli assessori, con Romoli, potrebbero interpretare con successo il ruolo della dama bianca in castello: fantasmi. Romoli ha ingurgitato ogni forma di democrazia: ha distrutto il consiglio comunale e pure la sua giunta. Meno male che voleva costruire una nuova classe dirigente del centro destra!