Mentre passano i giorni, il naufragio della Costa Concordia si configura sempre più come tragico, assurdo e simbolico.
Tragico per i morti accertati e per il numero di quelli che non rispondono all’appello, cifra che sembra destinata a crescere, complice un’incredibile approssimazione “tra i sedici e i quaranta”. Assurdo perché tutto lascia pensare a un gioco nel quale una “filiera di comando” (così viene definita) sfida il buon senso lanciando oltre 4000 inconsapevoli persone incontro a un’esperienza drammatica, non gestisce l’abbandono della nave se non quando ormai è troppo tardi, fugge quanto prima possibile sugli scogli lasciando a personale volenteroso ma incompetente il coordinamento dei soccorsi “imposti” dalla Capitaneria. Simbolico perché quella nave sembra rappresentare un’Italia ferita, con un ex comandante che ha negato la crisi fino al momento del tracollo, con il tentativo di salvare il salvabile attraverso manovre incomprensibili, con gli aiuti tecnici “imposti” dall’esterno a una plancia di comando (rappresentanti eletti dal popolo) del tutto incapace di gestire l’emergenza.
Nel Ventennio un tizio che portò la nave Italia a schiantarsi nella catastrofe della seconda guerra mondiale parlava di “un popolo di santi, poeti e navigatori”: oggi come allora i santi e i poeti – se ci sono – non abitano certo nella stanze della politica o nei salotti mediatici, quanto ai navigatori dopo gli eventi di questi giorni c’è veramente soltanto da stendere un pietoso velo…
Non sono d'accordo con tanta ingenerosità.
Il popolo dei "Santi e dei Poeti" sono i cittadini dell'Isola del Giglio, che si sono adoperati con ammirevole solerzia a soccorrere ed aiutare i naufraghi. Una generosità che purtroppo ben pochi hanno voluto ricordare.
E' confermato anche il popolo dei "Navigatori". Sfido a trovare nelle statistiche della storia un altro naufragio dove affonda una nave con 4500 persone a bordo e delle quali ne muoiono meno di 20.
Il tizio del Ventennio… mah, inutile spiegare in poche parole a persone che, allora, passarono in pochi minuti da Piazza Venezia a Piazzale Loreto.