Allora, sentite questa: le tre “manovre” centrali dello scorso anno hanno messo in crisi la “macchina” delle amministrazioni periferiche. A tutt’oggi nessuno ha capito per esempio a quanto ammonteranno gli incassi dell’Imu, quanto si deve chiedere a ogni contribuente, quali detrazioni saranno ammesse e quali no… Non si tratta delle macro decisioni (come quella di far pagare l’Imu agli immobili con finalità commerciale della Chiesa i cui rappresentanti avevano sempre spergiurato di pagare da sempre!), ma del reddito di ogni cittadino. Senza tale certezza non si riescono a chiudere i bilanci consuntivi del 2011 e a predisporre i bilanci preventivi. Per esempio, con ogni probabilità, il Consiglio Comunale di Gorizia non sarà in grado di discutere il proprio preventivo prima del mese di settembre (sì, avete capito bene, il preventivo 2012 potrebbe essere approvato nel settembre 2012!!!). Perché? Perché ancora non si sa quale cifra verrà trasferita dalla Regione ai Comuni e perché l’attività amministrativa sarà interrotta dalle prossime elezioni di maggio.
Tuttavia è anche da tenere conto che a un’amministrazione uscente (come quella di Gorizia, tanto per esemplificare), con i chiari di luna che si prospettano, tutto sommato conviene affrontare la più spinosa seduta di ogni anno dopo le elezioni: se vanno bene, non si hanno più condizionamenti determinati da urgenze di consenso popolare; se vanno male, sarà qualcun altro a doversene assumere l’onere. E con l’ultimo capoluogo di provincia ancora in mano al centro destra è difficile ipotizzare che il governo regionale di centro destra non ci abbia fatto un pensierino…
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